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giovedì 26 giugno 2014

Voglia di harakiri

Se Renzi voleva rifare Ballarò, non bastava la Serracchiani, che se ne intende?
Non faceva un bel vedere Matteo Renzi, e quel che è peggio forse non se n’è nemmeno accorto, nell’incontro in diretta con Di Maio. Già un incontro in diretta, una sfida. Poi con un sottoposto di Grillo: il presidente del consiglio, presidente pro tempore dell’Unione Europea, che tratta con un giovanottino senza nessuna credenziale. Il quale peraltro è stato mandato perché è “uno che si presenta bene”, lo stile Ballarò, ma migliore attore di Renzi, che è sembrato la caricatura del toscano facondo.
Forse Renzi non se ne vuol perdere una? È lo stesso virus della facondia.  
Un errore, o un segno caratteriale? Quel che è certo è che Renzi è sceso di molti gradini nell’attendibilità. Anche perché è, era, ancora da dimostrare che Grillo questa volta farà sul serio. E ha messo a rischio l’unica riforma istituzionale che aveva sicura, quella elettorale.

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