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domenica 22 giugno 2014

Ombre - 225

Creste, tatuaggi, pettorali, scarpini bicolori, i capricci per il 9 e il 10 in Nazionale, le cuffie, twitter, e la capigliatura scolpita nel gel, anche al novantesimo. Il calciatore non si segnala più per l’atletismo, ma per fare personaggio: più gel più milioni. Da sponsor, pubblicità e club.

James Murdoch va, col suo ad in Italia Zappia, a trovare Renzi a Palazzo Chigi. Zappia è democrat professo. Ma i Murdoch sono conservatori professi, e anche reazionari. E  la visita è alla vigilia dell’assegnazione dei diritti tv sul calcio. Poi dice Berlusconi.

Ricevendo Sky alla vigilia della contesa assegnazione dei diritti tv sul calcio, Renzi vuole mostrare di avere le spalle larghe? D’Alema prima di lui, altrettanto franco, uscì di scena con la nomea di Finanziaria Palazzo Chigi.  Una battutaccia della malalingua Cossiga, ma inventata?

Il giudice Esposito non si presenta al Csm, al procedimento disciplinare. Manda un certificato medico. Lo manda con la figlia, che è anch’essa giudice. E col difensore Davigo, il giudice - missino - dei “pedalini”. Nobiltà delle toghe?

Il certificato medico del giudice Esposito è per tre giorni. Quelli dell’udienza al Csm.
Berlusconi non è simpatico, ma che dire dei suoi giudici?

Si fa la gara per i diritti Champions, tutto semplice, tutto limpido, Murdoch (Sky) perde, niente da ridire. Si fa la gara per i diritti della Serie A e Sky trucca le offerte, ogni squadra si vende (vende il suo voto), i giornalisti benpensanti intimano di non considerare Mediaset – Sky paga bene le collaborazioni.  L’Italia in effetti non se la passa bene.

“Quello del giornalista è un mestiere di poco futuro e scarsa moralità”, stabilisce Piero Ottone con Vittorio Zincone dall’alto dei suoi novant’anni. E su Montanelli: “Su di lui ne posso raccontare molto”. Coraggio. O aspetta i cento? E l’omertà, sarà morale?.

Ottone fa un’eccezione per Londra. A Londra il giornalismo è puro, dice. Un dubbio facendo insorgere: ma lui, c’è stato?

Si premiano i pubblici accusatori di Tortora a Napoli, un processo che fu la punta estrema della stupidità o abiezione che ingombra la giustizia. A opera di un sindaco “civico” del Pd.
Un processo che non ebbe mai un pentito. Uno vero, tra i tanti giudici che Tortora perseguitarono per partito preso, senza mai un indizio. 

Nei sette anni precedenti Napolitano è stato presidente del Csm in sonno. Non al modo massonico, evidentemente. A quello dei sapienti dell’antichità? Anche loro dormivano, in genere per multipli di sette.

All’ottavo Napolitano si scopre presidente del Csm e lo “invita”, autorevolmente, ad assolvere Bruti Liberati. A questo punto, Napolitano non potrà dire che non c’era.

Dunque, Bruti Liberati si sostituisce al giudice naturale di Berlusconi nell’affare Ruby – art. 25, comma 1 della Costituzione: “ Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge”. Bruti Liberati è protetto da Napolitano. Napolitano si è sostituto al giudice naturale di Berlusconi. Oggi non si può dire, non è tollerato. Ma è la storia.

Per il Mondiale, alcuni giornalisti sono stati mandati all’estero, e hanno scoperto che l’Italia non è il paese di merda dei loro giornali. Non si potrebbe mandarli in gita fuori più spesso? Magari tagliando gli uffici di corrispondenza a Bruxelles e Berlino – tradurre Angela Merkel si può fare a Roma o Milano.

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