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giovedì 26 maggio 2016

La verità di Primo Levi e altri soggetti

Camilleri al meglio, narratore impenitente, di sorprese sempre piacevoli. Di persone conosciute e fatti vissuti, scelti o presentati con bonarietà. In una dimensione “più” vera, da testimone vivente, oltre che simpatetico. Tabucchi per qualche motivo irraggiungibile. Pasolini intrattabile, ideologo e poeta quasi disumano. Arthur Adamov, depresso cronico, che a Roma invece si entusiasma.  Salvo Randone, il siciliano geniale e cupo, capriccioso. Le bizze del capitano in congedo Gadda, e di Stefano D’Arrigo, lo scrittore di “Horcynus Orca”. Un ricordo affettuoso di Livio Garzanti – l’unico? E, forse, la “verità” di Primo Levi.
Con qualche traccia di robusta antropologia. Semplice: la vita sotto i bombardamenti. Complesaa: gli sdoppiamenti del cantastorie Minicu (due teste, due nature..) - il due in uno di Nietzsche e della dialettica.
Impagabile il richiamo alla necessità della dizione, tanto più oggi che si recita alla tv, e anche sullo schermo, da parte dei doppiatori, “come nella vita”, con suoni cioè incomprensibili o insensati, soprattutto le belle ragazze che si promuovono attrici. 

Andrea Camilleri, Certi momenti, Chiarerelettere, pp. 163 € 15

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