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domenica 15 aprile 2018

Moro rapito dagli inglesi

Fasanella si diverte, e noi con lui. Costeggiando la verità. Che non è quella che appare, checché dicano le carte. Il sottotitolo è: “Da testimonianze e documenti inglesi e americani desecretati, la verità sull’assassinio del leader Dc”. Le carte sono di questo tenore: “Dobbiamo scoraggiare le iniziative indipendenti del governo italiano nel Mediterraneo e in Medio Oriente.” - Nota interna del Foreign Office, 1970. Queste note non dicono la verità del fatto – Moro fu rapito e ucciso da Moretti, Gallinari, Morucci, Faranda, Balzerani e simili, che erano degli stupidi armati, come sono i delinquenti. Ma dicono la verità circostanziale. 
Questa volta il terrore Fasanella fa partire da Londra, dopo averlo fatto attivare dal maestro Markevic: dalla perfida Albione, nientemeno. E però. Però è vero che i servizi britannici anche ora lottano operosi contro l’Italia. Per invidia. Che non è immaginabile, ma è così – c’è qualcosa, in questo Fasanella, oltre il divertimento.
È vero, nello specifico, che la “strategia della tensione” era dei servizi britannici. Con i colonnelli greci, di cui favorirono l’epidemia nel Mediterraneo, e con gli anti-colonnelli. In generale, spie inglesi troviamo dappertutto nel Mediteraneo, attorno e contro l’Italia. In Libia nel 1969, col golpe di Gheddafi, e nel 2011, con l’assassinio di Gheddafi. In libano quando Spadolini mandò i bersaglieri. In Africa e a Cipro contro le attività dell’Eni e di Saipem.
Giovanni Fasanella, Il puzzle Moro, Chiarelettere, pp. 368 € 17,60

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