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mercoledì 18 aprile 2018

Dalla monarchia alla Democrazia Cristiana

Il “Corriere della sera” inaugura la riedizione della “Storia d’Italia” di Montanelli e Cervi in 22 volumi (più una “Storia dei greci” e una “Storia di Roma”) con il sedicesimo, sui due anni cruciali dal referendum istituzionale, 2 giugno 1946, alle prime elezioni politiche con la Costituzione repubblicana, il 18 aprile 1948. La riedizione esce anche per i settant’anni del 18 aprile, che aprì l’epoca della Democrazia Cristiana, e il direttore del “Corriere” Fontana opportuno ripropone lo sgomento di Nenni dopo la sconfitta elettorale, inattesa, tanto più per la grande vittoria “bianca”: “Come mai ci è sfuggito il senso di paura al quale dobbiamo la sconfitta? Siamo dunque così staccati dal paese da non saperne più controllare i sentimenti e le opinioni?”.
È un po’ una storia alla Don Camillo - Montanelli era ancora di destra, ma sapeva dosare i pesi. Mentre quei due anni furono durissimi: lo scoppio della guerra fredda, l’evizione dal governo dei socialcomunisti, con la rottura del patto di liberazione nazionale, l’entrata massiccia del Vaticano nella vita politica. È però una storia sempre leggibile. Specie negi interstizi. Un”Poscritto” riabilita Salò in anticipo – “L’Italia della Repubblica” è del 1985: “Nel Nord occupato dai Tedeschi la strafe, il castigo, annunziato da Hitler dopo l’8 settembre, era stato attutito dalla Repubblica di Salò (questo è un merito che non le si può contestare)”. E Guareschi, l’autore di Don Camillo, si cita subito dopo a proposito per l’epoca, al rovescio del futuro persona
Contestata all’uscita, come opera di divulgazione, e di parte, di destra, oggi l’opera dei due giornalisti fa figura di opera storica.
Indro Montanelli-Mario Cervi, L’Italia della Repubblica, Corriere della sera, pp. 259, omaggio

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