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sabato 30 maggio 2020

Letture - 422

letterautore
Amicizia – Quella classica, tra Teseo e Piritoo, Calasso rappresenta (“Le nozze di Cadmo e Armonia”, 26), come incontro fra opposti, o meglio concorrenti: “Come si videro e stavano per scontrarsi in duello, si ammirarono”. Diventarono “soci di avventure”. Scambiandosi “quelle conversazioni cifrate che erano il piacere più alto della vita”. Un richiamo fra opposti, con molto non detto in comune, sintetizzando Calasso.
 
Amore a distanza – È in Fogazzaro, “Daniele Cortis”, quando Daniele dice addio a Elena. Lei si fa trascrivere l’iscrizione latina di una colonna, che lui dice “di un santo”: “Sono sposi senza nozze, non con la carne ma con il cuore. Così si congiungono gli astri e i pianeti, non con il corpo ma con la luce; così si accoppiano le palme, non con la radice ma con il vertice (Innupti sunt coniuges non carne sed corde. Sic coniunguntur astra et planetae, non corpore sed lumine, sic nubent palmae, no radice sed vertice). Un amore comodo?
 
Belle Époque – Fu l’epoca dei regimi autoritari. Lo nota di striscio Zeri in uno dei suoi scritti di arte, ed è vero. Era l’epoca dell’Austria-Ungheria di Francesco Giuseppe, dell’Inghilterra vittoriana, della Germania guglielmina, della Francia della Terza Repubblica, dell’Italia umbertina.
 
Cattoscrittura – Quanto pesa il cattolicesimo, la fede sentita, negli scrittori che lo professano? La domanda insorge risfogliando Tozzi dopo Flannery O’Connor: gli stessi “vinti”, la stessa empatia. Al limite dell’indifferenza – l’accettazione del male suona indifferente. 

Il cattolicesimo s’intensifica (in Italia) con la pietas, con Manzoni, ma forse è crudele (Bernanos, Mauriac, Graham Greene): usa un obiettivo freddo, o un insieme di filtri grigi, sulla humana conditio.
 
Europa -  Si stacca  dall’Asia, nel mito, andando verso il mare – il Mediterraneo, l’Atlantico. Questa si può dire la sua identità: la navigazione, la scoperta, lo scambio – con imperialismo e senza. La Magna Grecia, l’impero romano, le repubbliche marinare, le scoperte, i regni marinari, con l’imperialismo e il colonialismo. Un destino non continentale, come la Germania lo concepiva e lo avrebbe voluto, con le guerre del Novecento. E ora, con una Unione Europea introspettiva, che si coltiva l’ombelico.
 
Femminismo – Fu combattuto e vinto, in nome della pederastia? È l’ipotesi di Calasso, “Le nozze di Cadmo e   Armonia”, 85-90.
Il femminismo veniva prima, col regno delle Amazzoni – il matriarcato di Bachofen. Crollando per una lunga serie di tradimenti, annota Calasso: Ipermestra, Ipsipile, Medea, Arianna, Antiope, Elena, Antigone - “il gesto eroico della donna è il tradimento”, con “effetti sottili” e non sanguinari, “ma non meno devastanti”, 86.
La paura delle Amazzoni è larga parte del mito greco. Eracle viene per distruggere le Amazzoni – le Danaidi, le donne di Lemno. Che nel tardo ricordo (Eschilo, Euripide) solo perpetrano o progettano nefandezze. Ma, secondo Calasso, per un disegno o una deriva: verso la pederastia – “con gli eroi si apre un nuovo mondo amoroso”, il modello è Apollo invaghito di Admeto.
 
Grazie – “Concedere le proprie grazie”, doppiato dal francese agréer – “e derivazioni: agréments, agréable, etc.”: “Tutta la metafisica dell’amore si concentra nel gesto con cui l’amato dona la sua grazia (charis) all’amante” – R.Calasso, “Le nozze di Cadmo e Armonia”, 95.  
 
Lavoro - Conrad, “Cuore di tenebra”: “Non amo il lavoro – nessuno l’ama – ma amo ciò che il lavoro implica, la possibilità di trovarsi”. Al lavoro?
 
Ottocento – Non il Novecento, come si direbbe dalla storia, ma è l’Ottocento a essere armato. Secondo Carlo Emilio Gadda, l’Ingegnere, “Conforti della Poesia” (“Il tempo le opere”): “La grande poesia ottocentesca disponeva di un armamentario che farebbe invidia ai magazzini della Scala: i cimieri, i brandi, gli usberghi vi furoreggiano, i destrieri, le pugne, le prore, le tubi, le torri, le selve, ne combinano d’ogni maniera. Senza contare il serraglio: volatili e quadrupedi”.
Così è. Il Novecento è addolorato, triste, luttuoso, mortifero, si diverte solo a letto.

Romanzo – Una gabbia e non un campo aperto, nei confronti del mito, secondo R. Calasso, “Le nozze di Cadmo e Armonia”, 36: “Le figure del mito vivono molte vite e molte morti, a differenza dei personaggi del romanzo, vincolati ogni volta a un solo gesto”.

Settecento - Inemendabile, tanto è ragionevole e sa tutto, ma impresentabile. Qui ha ancora ragione l’Ingegnere: “Ossessione immaginifica è quella d’un perpetuo celebrare, d’un interminato sacerdozio preso le are e le tombe. I gesti rituali degli officianti, lo spargimento dei sacri liquidi dalle sacre pàtere sul cubo dell’ara. Fronde di alloro e di mortella, e libagioni di latte e coltivazione delle api …., di profusione di aggettivi patronimici greci su tutti i cimiteri di memoria…”.

Stupro – “Lo stupro è un possesso che è una possessione”. R. Calasso, “Le nozze di Cadmo e Armonia”, 70.
 
Tedeschi – È proverbiale nella letteratura quattrocentesca e cinquecentesca la fama dei Tedeschi come smodati bevitori”, Giorgio Bàrberi Squarotti, in nota a F. Berni, “Rime burlesche”, al “Capitolo dell’orinale”.

Erano ubriaconi già quelli di Tacito. Del resto, qualcuno vuole Kaufmann derivato dal latino per oste, caupo-ponis: il mercante sarebbe in origine un venditore di vino?
 
Tsunami - Le immagini degli delle coste del Pacifico e dei mari del Sud, con vacanzieri, famigliole e sfaccendati che sfuggono all’onda dello tsunami arrampicandosi sugli alberi è in Berni, “Capitolo del diluio”, Mugello 1521. Nell’alluvione del Mugello, per sfuggire al Muccione, torrentello in piena, si appende agli alberi “quel di sotto, per non affogare,\ all’albero appoggiava il viso è’ denti”.
 
Vilgefortis - Una Virgo fortis, che tanto pregò di farsi trovare brutta dal promesso sposo, un principe pagano, che Dio la accontentò facendole crescere una folta barba. Così è raccontata da Fo in “Dario e Dio”, p. 143. La barba della ragazza “fece fuggire a gambe levate il fidanzato e infuriare come una belva suo padre”. Questi, “non sapendo più che farsene di quella vergine irsuta, pensò bene crocifiggerla in nome di quell’intervento divino tricologico”. Ma la santa esiste, è esistita a lungo (cancellata nel 1969), sulla base di un’agiografia che è quella di Fo - con l’aggiunta del casato: la martire era una principessa, figlia di un re del Portogallo.
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