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venerdì 29 maggio 2020

Cina filona – quanto basta

Sfila il presidente Xi, sullo sfondo di una tribuna tutta di rosso, davanti a file ordinate di parlamentari e delegati, tutti maschi, di età inalterabile, come le chiome, che applaudono con la punta delle dita, al congresso del Glorioso Partito Comunista Cinese – quale? sarà il XIImo, tre anni fa, quello che introdusse il “pensiero di Xi Jinping” nello statuto del partito, affiancato al “pensiero” marxista-leninista, maoista, e di Deng Xiaoping. Non cambia il cerimoniale comunista dietro il fronte spumeggiante dell’intraprendenza commerciale e della disinvoltura finanziaria: è la manifestazione del Potere immobile. Minaccioso, senza se e senza ma, anzi brutale, benché atteggi manine di biscuit. Xi, sguardo opaco, smorfia sorridente, ne sembra il Padrone Naturale.
Sfilano queste immagini su un solo tg, Sky Tg 24, per caso, prese dall’etere, la Cina non si nasconde, a riempitivo delle notizie sul coronavirus, invece delle solite mascherine e i prelievi nasali. E questo è ancora più agghiacciante: nessuno, ma proprio nessuno, nella trionfale comunità giornalistica, sa che cosa è la Cina e cosa fa. Non una riga, nemmeno una parola, sul duro, durissimo, partito Comunista Cinese.
Il PCC è abile a vendersi, ruffiano. Anche in senso proprio, ristretto: i soldi, abbondanti e facili, sono la marcia in più del PCC, la sua arma totale, invece dei missili e della Bomba.
Ma bisogna dire che lo fa con poca spesa. Col sorriso, invitante, promettente, e con la lesina – quanto basta.


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