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domenica 9 luglio 2023

Migrazioni come business

Si fanno molti complimenti oggi a Carrara per lo sbarco dei migranti raccolti dalla Geo Barents di Medici senza Frontiere. Vantando in particolare “nessuno scafista tra i migranti”, Cioè confermando le accuse alle ong di “organizzare” il traffico dei migranti d’intesa con con i trafficanti. Appuntamenti precisi, trasbordi sicuri, da natanti che non naufragano, trafficanti impuniti, asilo sicuro - che fa bene al commercio.
Nella stessa giornata Chiara Severgnini fa parlare su “La Lettura” Hervé “Baru” Barulea, “uno dei maestri della bande dessinée, di scuola franco-belga, cantore della vita – durissima – della classe operaia”. A partire dai nonni, emigrati dalle Marche prima nel Sud della Francia per i lavori agricoli stagionali, come oggi a Rosarno, poi in Lorena, dove “la nascente industria siderurgica offriva loro un lavoro stabile”. Una vita durissma con le famiglie a casa nelle Marche, perché i ricongiungimenti familiari non erano ammessi – “un viaggio di tre giorni per vedere mogli e figli”.
L’emigarzione è sempee stata dura. Una sfida, di gente forte, e anche una disgrazia. Ma semrpe opera dei migranti, di loro iniziativa e a loro giudizio. È ora che invece si fa contrabbando dei migranti. Anche con le “migliori intenzioni”. È un business, dei trafficanti e delle ong.  

Non si trova altro motivo alla durezza del governo inglese - devono tornare ai loro paesi di origine, con deportazione forzata in Africa nelle more delle espulsioni. Un governo peraltro di inglesi di prima generazione, figli di immigrati, ancorché legali. Che altrimenti sarebbe un governo fascista, a ben più giusto titolo, anche se i giornali italiani non ne parlano ( questione di logge?), del governo ungherese o di quello polacco.

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