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venerdì 10 novembre 2023

Appalti, fisco, abusi (235)

Le stazioni di servizio fai-da-te in autostrada impegnano la carta di credito per l’ammontare massimo “autorizzato” del rifornimento, che poi addebitano, in attesa di “contabilizzazione” (di addebito o stralcio definitivo), insieme col costo esatto del rifornimento. La “contabilizzazione” può durare fino a venti giorni- durata che il gestore volentieri si prende con comodo - durante i quali la spesa massima “autorizzata” è sottratta al plafond della carta di credito. Due viaggi in autostrada andata e ritorno nelle due settimane, da Roma a Milano per esempio, e viceversa, possono così impegnare 500-600 euro, non spendibili.
 
Non è il solo arbitrio dei gestori delle pompe, o dei gestori delle carte, Visa, Mastercard, Poste, etc. Bisogna anche vigilare, perché (è successo) la spesa autorizzata viene in qualche recesso “contabilizzata” a danno dell’utente, anche se non utilizzata, e in quel caso il recupero del non speso è arduo.
È semplice arretratezza tecnica, del sistema di pagamento? Ci sono interessi delle carte di credito (valuta)? delle banche (id.)? Ma le banche e\o i circuiti di pagamento non ci rimettono, riducendo la disponibilità di debito?  
 
Gli esercenti, 800 mila quelli residui secondo l’Istat, sono stati gravati, in occasione del rinnovo della lotteria degli scontrini, di una tassa di 160 euro per l’uso, obbligatorio, del pos, del terminale per le carte. La lotteria non si sa se funziona – è farraginosa. Ma ha dato un gettito di un miliardo, più o meno. A nessuno “scopo” dichiarato e contrario all’equità fiscale. Una imposizione – di un governo, si può aggiungere, votato anche perché prometteva di non mettere “le mani in tasca”. Naturalmente la tassa degli esercenti la pagano i consumatori, nel calderone “inflazione”.
 
A Roma i vigili urbani del Gruppo XII, Monteverde, e del Gruppo I, Prati, non si vedono mai, nemmeno per caso, in Via Carini o Fonteiana, o in via Cola di Rienzo. Dove si parcheggia in doppia fila, da entrambi i lati, creando anche problemi ai mezzi pubblici. E cosa fanno nelle sei ore di lavoro ? Escono a coppie, due ore. Per le vie più recondite dei due quartieri. A dispensare multe. Sempre alte, il massimo possibile: non divieto di sosta ma sosta sull’attraversamento pedonale, anche di centimetri, o in prossimità d’incrocio. Dai novanta euro in su. Non molte, quattro o cinque – se la coppia è affiatata ha anche il tempo di un caffè. In un certo senso si guadagnano la giornata.
 
È anche invidiabile – ammirevole? – la leggerezza con cui questi vigili dispensano il massimo possibile delle multe per nessun reato. È possibile, si vede, che il denaro non abbia valore.  

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