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sabato 27 aprile 2013

Ombre - 174

Non si può intitolare la piazza antistante il Museo ebraico a Berlino, intitolarla a Moses Mendelssohn, perché è un uomo, e i Verdi obiettano, la nuova toponomastica del quartiere può esser solo femminile, per raggiungere la quota del 50 per cento dei titolari di vie e piazze. Lo stallo viene risolto affiancando a Moses il nome della moglie. Di cui si ricorda solo che in un quadro è quella che porta il caffè.
Sembra da ridere, ma non lo è.

Lo svolgimento delle partite, fra Germania e Spagna, faceva più male di quanto possa dire il risultato finale: ai supercampioni spagnoli non riusciva nulla, neanche la cosa più semplice. Dio perde chi vuole.
Finire schiacciati dalla Germania anche nel calcio, che Europa è questa, che utopia?

Rodotà si lamenta che il suo ex partito, il Pd, non l’ha voluto alla presidenza, come già nel 1992. Ma ora che Grillo pubblica i voti delle Quirinarie, a Rodotà ne attribuisce meno di quelli che Cristicchi ha avuto a Sanremo. Avremmo dovuto farlo presidente, Cristicchi? Non ha nemmeno vinto il festival.

Grillo non vuole inciuci. Ma vuole la Rai e il Copasir (i servizi segreti).

“Entro luglio sarà pronta una tratta e per dicembre la Salerno-Reggio Calabria sarà ultimata”. Lo dice Antonio Scopelliti, che sulla carta è presidente della Regione Calabria. Non sarà anche lui un emigrato? Uno che vuole male al suo paese. Perché alcune”tratte” della Salerno-Reggio Calabria devono essere ancora appaltate.

Rosanna Lampugnani trova posto solo sul “CorrierEconomia” lunedì per dire quello che tutti sanno, dell’altra settimana di passione sulla prtesidenza. L’onorevole Valiante, Pd, “sono nato democristiano, sono poi stato sempre popolare”, di Prodi: “Solo se mi facessero violenza gli darei il voto. È una persona inacidita”.

In Scelta Civica è lotta continua, ma aspra: “I montezemoliani e quelli di Riccardi si scannano sempre”. È sempre Rosanna Lampugnani, che fa parlare l’onorevole Cera, Udc. “I montezemoliani ci vogliono morti perché odiano Casini”, dice sempre l’onorevole, senza remore.

Gherardo Colombo, insigne esempio di giudice giusto, non politicamente corretto, si arrabbia: prenderà la tessera del partito Democratico. Che evidentemente non aveva, povera stella. Ma la prenderà solo per poterla stracciare. Il giudice che raddoppia la pensione con l’ambita carica di consigliere d’amministrazione Rai, per conto del Pd. Questa sì che è libertà di spirito.

A chi gli obietta che è in Rai per conto del Pd, il giudice Colombo risponde che non è vero. Sarà lì per opera dello Spirito Santo, anche lui? O per le sue competenze giuridiche? A un anno e mezzo dall’ambita nomina sta in fatti studiando le procedure. Per introdurre, dice, “regole certe”.
Uno che crede che la regole deal Rai sono incerte….

Non c’è solo Colombo, sono tanti i beneficati del Pd, nella stessa Rai, nei giornali, nelle Procure e perfino nelle banche, che ora dicono di non conoscere quel partito. Che era l’unico a praticare la lottizzazione – insomma, lo spoil system, il Pd prima della Bocconi ha adottato l’inglese. Giustamente, ritenendosi l’“unico partito”

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