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venerdì 2 settembre 2016

Roma città aperta, alla piccola speculazione

Non è vero che si avviasse ai cento giorni senza nulla in mano: Raggi un’idea ce l’aveva, e l’ha disposta, all’insaputa di tutti: pedonalizzare il centro dei quartieri. Via gli artigiani e le botteghe storiche, che non fanno girare abbastanza i soldi, spazio alle jeanseri-con-scarperie e ai tavolini a gogò, pizze, gelati, birre, e microonde (pizze, piatti e stuzzichini). Si parte da Monti, la sindaca ha già deciso, bypassando la circoscrizione, che eccezionalmente a Roma, tutta grillina, è Pd.  
Le pedonalizzazioni, è notorio, si camuffano di verde, ma sono la speculazione dei fondaci. Per liberare i piani terra e gli scantinati dagli affitti storici e di lungo periodo e portarli alle stelle - a beneficio i più di anonime in paradisi fiscali.
È come togliere l’anima alle città. Ma non è argomento per la borghesia avida della rendita urbana, che evidentemente è forte con Grillo. La specificità dell’Italia, che Roma ha saputo difendere malgrado i tanti attacchi ormai da mezzo secolo a questa parte, è la continuità dei luoghi, vissuti senza interruzione.

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