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mercoledì 31 agosto 2016

Stupidario sismico

“Il terremoto non uccide, uccide piuttosto l’opera dell’uomo”, dice il vescovo alla messa a Amatrice. Che consolazione è ? E che teologia? Si vede che il vescovo non si è mai trovato dentro il terremoto, ma questa non è ragione valida.

Si pensava la soperchieria culminata quattro anni fa col giudice Marco Billi dell’Aquil, quello che condannò geologi e vulcanologi per non aver previsto il terremoto. Ma non c’è limite al peggio. Il vescovo ha un suo paradiso, dove occorre diffamare? Si vuole candidare, a sindaco, a onorevole, a un talk show?

In tono con l’eulogio francescano in auge della bellezza del creato, il vescovo loda i terremoti che hanno creato le montagne. E se ne creassero altre?

Dice anche il vescovo: “Dio non  è il capro espiatorio delle nostre disgrazie”. No, e chi altro?
Al vescovo piacerà il Dio dei terremoti, è possibile, ma non a molti.

Ci sono morti romani nel terremoto, casi anche pietosi, e numerosi funerali a Roma, ma nessuno si è fatto vedere. Invece per la diretta di Amatrice la sindaca Raggi è in  prima fila. Tallonata da Zingaretti, il “governatore” della Regione. Una televisionata non si perde, a costo di perderci una giornata.

Zingaretti non si è voluto candidare a sindaco, rischiava. Ma ora non si perde Raggi, in qualsiasi occasione, è l’ombra del sindaco. Si vede anche che non ha molto da fare, buon per lui.

Trecento morti per il terremoto, non meno di trecento responsabili del terremoto stesso: geometri, imprenditori edili, parroci, vescovi, assessori, sindaci, vigili….Non c’è giornalista che non ne scovi uno. Fa più morti la stampa che il sisma?

Bisognerebbe mettere i giornalisti in un terremoto. Anche i vescovi e gli altri uomini della provvidenza, civile e non.

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