Cerca nel blog

venerdì 2 settembre 2016

Roma delle signora mia

Sarebbe Aristofane, se non ci fosse di mezzo Roma, e anche il governo, e quindi l’Italia. E poi con Grillo non si può: il nuovo che avanza è imponente, benché di “zeppole”, aria fritta gonfiata. Tra fascisti ri-ri-riciclati (Fini-Alemano\Polverini-Grillo) e tutte le “signora mia” della sparsa periferia, che dopo “Forum” e “La vita in diretta”, insieme con i “venditori di polizze” e quelli del “non si trova lavoro”, sono partite alla conquista del potere. Spalleggiati da una stampa assurda, se non altro perché questi non leggono, solo i loro tweet, e spesso neanche.
È finita a commedia da tempo. Con Berlusconi – Grillo non fa ridere, piuttosto fa paura. Quando Berlusconi fece votare Grillo, per farlo più forte di se stesso – Aristofane non ci aveva pensato. Ma non c’è stato tempo di accorgersene, per lo sbalordimento. E ora non si ride: per paura di Grillo? Tanta stupidità sconcerta.
:"Times New Roman"; mso-hansi-font-family:"Times New Roman";mso-bidi-font-family:"Times New Roman"'>È come togliere l’anima alle città. Ma non è argomento per la borghesia avida della rendita urbana, che evidentemente è forte con Grillo. La specificità dell’Italia, che Roma ha saputo difendere malgrado i tanti attacchi ormai da mezzo secolo a questa parte, è la continuità dei luoghi, vissuti senza interruzione. 

Nessun commento: