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giovedì 2 novembre 2017

Berlusconi redento contro Grillo - 25

Lunedì potrebbe essere quello che ha domato i 5 Stelle, dopo aver domato Lega e Msi-An, riconducendole a forze di governo, (più o meno) responsabili..Berlusconi va a vincere le elezioni, benché impresentabile nel senso vero della parola, personalmente non candidabile. In Sicilia e anche a Ostia. Il misirizzi di sempre, che si sapeva, ma sempre con una novità, questa volta doppia: ridimensionare i 5 Stelle, ridare ruolo e voce al centro-destra, dopo averlo instancabilmente affossato negli anni della disgrazia penale.
Si vedrà domenica quanto valgono i 5 Stelle nel voto. Sarà difficile per il movimento ottenere il terzo dell’elettorato che i sondaggi gli accreditano. Sarà difficile anche il 25 per cento del 2013, al gigantesco voto di protesta-con-gigantesca-astensione dopo i papocchi governativi di Napolitano. Sicuramente non avrà a Ostia il 75 per cento del voto che Berlusconi volle avesse all’elezione di Virginia Raggi. E nemmeno la metà del 75 per cento.
Roma e Torino, i grandi successi dei 5 Stelle dopo il papocchio del 2013, sono dovuti a Berlusconi. Il fatto si tace per creare lo spauracchio Grillo, anche per odio a Berlusconi, ma è avvenuto. In un disegno strategico nemmeno occulto: Berlusconi a Roma, non potendo fare campagna e non avendo un candidato, silurò Giorgia Meloni, impedendole di andare al ballottaggio, con candidature di disturbo. E al ballottaggio fece votare Raggi - che raddoppiò i suffragi, esito incredibile in un voto a doppio turno. Lo stesso a Torino: non fece andare al ballottaggio il suo candidato, che era della Lega, e al secondo turno fece risuscitare Appendino contro il già vittorioso Fassino. .  
Impossibilitato legalmente a candidarsi, in fondo per indegnità, si sarebbe detto Berlusconi perduto alla politica. Invece in qualche modo ritorna, vincente – a Ostia e in Sicilia si vota domenica, ma l’ennesima vittoria elettorale di Berlusconi sembra acquisita. Senza di me, è come se avesse detto ai suoi, non siete nulla. E così è stato – solo dove Berlusconi in quache modo è intervenuto personalmente, benché impossibilito giudizialmente, al voto per Milano, il centro-destra ha dato manifestazione di vita.
La conferma di questo suo ruolo, di “Augusto” e insieme di domatore del circo politico, fa emergere due limiti. Gli impulsi distruttivi della Lega sono oggi con Salvini altrettanto virulenti che venticinque anni fa con Bossi: l’addomesticamento è riuscito a metà. Per quanto lo riguarda personalmente, Berlusconi, mago del voto, non è poi stato, nei tanti governi che ha presieduto, capace di governare. Potrebbe questa volta, da esterno, fare in Sicilia un governo che governa – e a Roma, se manterrà il favore dei sondaggi? Questo è più dubbio. Però, ancora è qui.  Perfino gigantesco, in una gulliveriana con gli altri capipartito. 

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