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lunedì 20 agosto 2018

Sesso in ghiacciaia

Viaggio nei segreti e nelle ossessioni del sesso contemporaneo” è il sottotitolo. Di un libro che si propone come “uno sguardo sulle forme del piacere di oggi e di domani”, tra “raffinate perversioni, web e tecnologie d’avanguardia”. Le tecnologie del sesso dicono tutto, per di più di avanguardia, da gelo a parecchi gradi sotto. Si parte da una scultura palestinese di undicimila anni fa. E si arriva a un panorama LGBTQQKIIAA, anni luce dai LGBT cui siano stati avvezzi. Ma  non è una presa in giro, il Saggiatore, nomen omen, prova per noi nuovi orizzonti.
È l’opera di una Barbara Costa. Che pure pare non esista, che la compilazione sia editoriale, e la sensazione di algore incrudisce. Wikipedia ha una Barbara Costa scrittrice e una giornalista. Della giornalista però si conosce un unico contributo, non granché. Una lettera a Dagospia il 31 ottobre 2017 per difendere Weinstein: “Allora, che cazzo vogliamo fare, davvero non siamo capaci di mandare affanculo chi ci mette le mani dove non vogliamo”, etc. (“A chiunque abbia tentato di mettermi lingua dita e cazzo dove non volevo io ho detto: «Vatti a scopare quella troia di tua sorella»”).
Il libro è più forbito, ma il tono è quello. La BC scrittrice invece figura per un solo libro prima di questo: “Un scavo ciclopico”. Cioè “Il nuovo palazzo della Cariplo nel cuore di Milano”. Un cuore di soldi? 
Il libro è anche impegnato: “Le sperimentazioni in camera da letto aprono la strada al cambiamento sociale”. L’editore lo propone come una satira: “Il porno diventa una lente di ingrandimento deformata attraverso cui guardare il presente, lo specchio osceno in cui la collettività si riflette e dalle cui immagini viene a sua volta plasmata”. Ma ci vuole buona volontà.  plasmata.
Barbara Costa, Pornage, Il Saggiatore, pp. 307 ill. € 19

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