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giovedì 3 giugno 2021

Le mafie dei commissari ad acta

La costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, in attesa da un quindicennio, avviata nel 2919 su impulso del prefetto Guido Longo, l’ex questore catanese famoso “acchiappalatitanti”, un’opera da 144 milioni, si ferma da ieri per attentati mafiosi: due grandi automezzi da carico distrutti, escavatore gigante danneggiato. Con lo stesso Longo spavento dei mafiosi richiamato a novembre dalla pensione, un anno dopo l’avvio dei lavori dell’ospedale da lui fermamente voluto, quale commissario regionale alla Sanità.
Si fatica, sempre in Calabria, ad avere accesso  al Comune per le più semplici pratiche. Il ricevimento è stato ridotto a due giorni. Dei due giorni a poche ore. Queste poche ore raramente funzionanti: un giorno c’è la quarantena, un giorno la disinfestazione, e questa settimana, non si dice, i ponti, chi ha fatto il primo e chi sta facendo il secondo. Perché la struttura è commissariata, anch’essa per mafia, e i commissari dovrebbero venire da fuori, da lontano - una grossa fatica, benché il viaggio sia conteggiato nelle ore di lavoro, il trasporto sia su macchina di servizio, con autista, e in premio si riceva una diaria.
Perché tre commissari per un comune di non più di tremila abitanti?  Perché un commissariamento di un anno e mezzo quando basterebbero i pochi mesi, le poche settimane, per i comizi elettorali? E perché chi decide i commissariamenti sono gli stessi funzionari di prefettura che poi diventano commissari?
E soprattutto: perché non si arrestano e si condannano i mafiosi invece di agitarli come spauracchio? Non ci volevano – non ci vogliono – particolari virtù medianiche a Vibo Valentia per proteggere il cantiere dell’ospedale e colpire i ben noti mafiosi dei subappalti. Si dicono commissari ad acta – propria?
“Solitamente il commissario ad acta è scelto fra i dipendenti di un’amministrazione che esercita il potere di vigilanza nei confronti dell’Autorità che ha emanato l’atto impugnato”, wikipedia.  Il controllore che beneficia se stesso, che diritto è? È parte dell’antimafia o della mafia?
L’Italia dei prefetti non era una buona Italia già negli studi di Spadolini,sulla gestione della cosa pubblica nel periodo giolittiano, fertile di malaffare, un secolo e passa fa.

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