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sabato 30 aprile 2022

Ombre - 613

L’euro vale un dollaro, poco di più, lo spread sul debito italiano è a 200 punti, roba da “crisi del debito”, il pil del primo trimestre arretra e non cresce, come si dà a intendere con le proiezioni a un anno (si sa che arretrato dalla produzione industriale, già acclarata negativa). Ma si fa finta di nulla. Il problema dell’Italia? Il professore Orsina. Anche quante armi dobbiamo dare all’Ucraina – residuati, roba da magazzino, da svuotare.  


L’Europa fa a gara a fornire di armi l’Ucraina, carri armati, missili, e siamo tutti contenti. Roba vecchia, di cinquanta e più anni. E delicata - bisognosa di assistenza: i carri armati, per esempio, sono delicatissimi, se ne rompono tre su sei a ogni uscita. I missili bisogna saperli indirizzare, con calcolo trigonometrico e differenziale – quanti ufficiali di artiglieria in Italia li sanno utilizzare?

 

Massimo Sideri torna con Ilaria Capua sulla accusa alcuni anni fa della Procura di Roma, anticipata all’“Espresso”, che ci fece la copertina, di “procurata epidemia”. Roba da ergastolo. Capua preferisce non rimestare i fatti. Che sono però raccapriccianti. A Verona, o Venezia, dove la causa passò per competenza, Capua fu assolta. Ma fu assolto anche “l’Espresso”: niente diffamazione. Mentre la Procura di Roma, che si era inventata la causa, travalicando la competenza territoriale, ci fece carriera. Il capo della Procura, pensionato in Italia, se lo è eletto giudice il papa al Vaticano, si vede che è un buon cristiano.

 

L’Italia importa dall’Ucraina meno di un punto percentuale del grano importato, lo 0,88 per cento. E dalla Russia un quarto di punto, lo 0,24 per cento. Perché pasta e pane dovrebbero triplicare di prezzo?

 

L’Italia, come tutta l’Europa (Francia, Germani, Spagna, etc.), e la Cina, importano grano e granaglie dal Canada, dagli Stati Uniti, dall’Australia, dalla Repubblica Ceca. La Francis è grande esportatore di granaglie, oltre che grande consumatore, in Spagna, Germania, Cina.

 

Russia e Ucraina sono in effetti grandi fornitori dell’area islamica, dalla Turchia al Marocco, e fino al Bangladesh, col Pakistan incluso. Un’area che però non consuma molti carboidrati.

 

“Trovare un parcheggio? 35 minuiti al giorno. Tanto è il tempo trascorso in media dagli automobilisti romani”. Magari non è vero (qualche volta si trova anche prima), ma rende l’idea. Salvare il pianeta?

 

Paga la Tari un terzo dei romani – solo un terzo. Che dire?

No, la verità (Corte dei Conti) è che solo un romano su tre non paga la Tari. Insomma, si può.

 

A piazzale Clodio a Roma, accanto al palazzo di Giustizia, c’è una baraccopoli-discarica. Da anni. Anzi da decenni. Giudici e avvocati entrano ed escono e non vedono. Perché così, pare, prima o poi si amplierà il parcheggio per il palazzo di Giustizia, il giorno in cui infine l’accampamento sarà levato, anche solo, magari, per motivi di igiene, con sollievo di giudici e avvocati.

 

Lazio-Milan, 25 mila spettatori. Roma-Salernitana 65 mila. Non c’è partita.Ma. soprattutto, Roma è più Rome.

 

Si agitano molto le sanzioni come arma letale contro il paese sanzionato - la Russia. Mentre non lo sono, e anzi danneggiano i sanzionatori più che i sanzionati. Nel caso della Russia solo l’export digas può essere danneggiato, e solo per un periodo breve – un export però, nel caso, di cui la Germania non può privarsi, e anche l’Italia, per almeno un anno, e forse due. Il petrolio naviga, e viene venduto\ricomprato vorticosamente durante la navigazione – le sanzioni lo rendono più caro, un poco, ogni intermediario via fax pretendendo un centesimo a barile. Lo stesso per le merci: arrivano comunque a destinazione, con un piccolo aggio per gli intermediari.

 

 Non passa giorno che gli inglesi non abbiano fatto perdere la guerra a Putin: oggi le forze speciali, ieri i missili anticarro, l’altro ieri i missili antiaereo, e così via, gli addestratori in maschera, i codici russi svelati, le intercettazioni dei piani. E naturalmente Johnson-Churchill. Londra patria di 007, Le Carré, la disinformacija da guerra fredda e ora antirussa, dopo essere stata patria dei boiardi. Comunque vincente, sempre e ovunque. Molto ben venduta. Ma solo in Italia, le imprese inglesi non si leggono in Germania e in Francia, neanche in Austria e in Svizzera. Poco anche nella stessa Inghilterra.

 

Sembra che l’Ucraina stia vincendo la guerra, mentre deve soffrirne guasti anche gravi. Una falsa opinione, sorretta dagli S tati Uniti. Da un presidente che fa la “faccia feroce” alla Franceschiello sulla pelle degli ucraini – invece di sfidare Putin, e salvare in qualche modo l’Ucraina, espone meglio l’Ucraina a più intensi attacchi russi. Possibile che nessuno veda la visibilissima strategia di indebolire l’Europa, con la distruzione dell’Ucraina?

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