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martedì 28 febbraio 2023

L’Europa spaventapasseri

Sembrerà bizzarro, e lo è, ma è solo in Italia che si agita l’Europa come una severa maestra di scuola, uno spauracchio, uno spaventapasseri, una severa dominatrice su un’Italia alitante frustate. Altrove, prendiamo le concessioni balneari, ognuno fa come la sua legge dice, la Spagna le dà per 90 anni, la Croazia per 105.
L’Europa correttrice è comoda invenzione dei corrispondenti a Bruxelles, una pacchia, che risolvono la giornata di lavoro con la bacchettata di questo o quel portavoce - che, si sappia, non contano nulla. Un format in uso da trent’anni, che si risolve in pochi minuti di lavoro, al giorno, il tempo di cambiare il nome del-la portavoce e la materia della sculacciata.
Una forma di farniente che i giornali s’ingegnano di trasformare in acerrima lotta politica, coi grandi titoli, con l’insistenza. Con l’esito di creare un antieuropeismo sofferente, di europeisti in cuor loro – e di perdere copie, ma questo è un altro discorso.
Si è creato così il fantasma di mr. Bolkestein, nome malignamente evocatore.  Di una “direttiva” che non ha mai detto che bisogna togliere l’attività a chi l’ha impiantata e coltivata per anni, che scemenze sono. Solo in Italia – ci hanno tentato perfino con i mercatini rionali, o Bersani, segretario del Pd… Come hanno fatto con le targhe - mentre la Germania ha orgogliosamente conservato le città capoluoghi, e anzi le ha moltiplicate. O con le aiuole spartitraffico in autostrada.
Mentre non si dice nulla, non si è detto nulla, bisogna farci caso, dell’Europa a confronto sul Superbonus, un’aberrazione, anche per i criteri di contabilità Ue. Forse perché è opera di un governo tutti d’accordo, con Pd e 5 Stelle. E questo potremmo doverlo alla cecità politica.
Ma non è solo giornalismo perverso. Il problema italiano è di volere l’Europa come “vincolo esterno”. Come correttrice della discola Italia. Che dobbiamo ultimamente alla migliore Italia, di Ciampi e Draghi, e ora di Monti – che pure è stato a Bruxelles, e dovrebbe sapere di che parla. Ma perché voler fare gli italiani degli antieuropeisti, cosa che peraltro non sono – votano alle Europee il doppio che alle Regionali?

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