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sabato 23 settembre 2023

Il mondo com'è (466)

astolfo


Aigun
– Il Trattato di Aigun è l’ultimo dei cosiddetti “trattati ineguali”, compromessi che Giappone, Cina e altri paesi dell’Estremo Oriente dovettero accettare con le potenze europee e gli Stati Uniti nella seconda metà dell’Ottocento fino alla prima guerra  mondiale, fortemente sfavorevoli, e quindi , prima o poi, da rivedere o scardinare. Fu concluso nella città di Aigun, oggi Aihui, nella Manciuria Settentrionale, sulle sponde del fiume Amur, dal plenipotenziario russo Nikolaj Nikolaević Murav’ëv –Amurskij con i rappresentanti della dinastia imperiale cinese dei Manchù-Qing – Murav’ëv, generale e diplomatico, fu insignito per l’occasione del titolo e del nome di conte Amurskij, dal nome del fiume del fiume dove era stato firmato l’accordo. Il trattato riconosceva alla Russia la sovranità su oltre 600 mila chilometri quadrati di Cina, garantendo comunque alla Russia l’accesso al Pacifico, e modificava a favore della Russia il confine, che ora scendeva lungo il fiume Amur. Un accordo successivo, la Convenzione di Pechino nel 1860, ampliò  la sovranità russa fino alla parte meridionale del Territorio del Litorale e del Territorio dell’Ussuri. Il Primosrsky Krai estesamente nominato come parte della Federazione Russa post-sovietica, o regione del Litorale , allora denominato Manciuria Esterna. Nella regione Mosca costruì subito una capitale, denominandola Nikolaevsk sul’Amur, poi sostituita da Chabarovsk, sull’Amur e l’Ussuri, infine, nel 1888, da Vladivostok, direttamente sul Pacifico, sulla costa del mar del Giappone, al confine con la Cina e con la Corea del Nord.

Orest Adamovië Kiprenskij – Luigi Serafini, l’artista autore del “libro più strano del mondo”, il “Codex Seraphinianus”, si dice felice e soddisf atto, in un’intervista su “la Repubblica”, di essere vicino di un artista russo a Roma, sepolto a Sant’Andrea delle Fratte, in una cappella: “Ottimo pittore, fece tra l’altro il ritratto di Puškin”. È Kiprenskij, pittore romantico per eccellenza, che dopo il ritratto di Puškin nel 1827 tornò in Italia, dove era stato in precedenza, negli anni di formazione, e dove ebbe più vasta fama, se non fortuna. Lavorò soprattutto a Napoli: dipinse tra l’altro un quadro che ben figura ancora al Palazzo Reale, “Bambini pescatori napoletani”, e un “Letture politiche”, un quadro comprato in Russia (ora alla Galleria Tret’jakov, a Mosca), ma ribattezzato “Lettori di giornali a Napoli”, il titolo di Kiprenskij ritenendosi allusivo ai moti politici del 1830.
Più che per i suoi quadri, Orest Kiprenskij fu famoso, o famigerato, per le sue storie d’amore. A  Roma, dove sbarcò verso i trent’anni, ebbe un legame con la modella di nudo all’Accademia. Finché la modella non fu trovata morta in casa sua. Bruciata viva, nell’incendio dell’appartamento. Qualche giorno dopo anche il servo dì Kiprenskij, un giovane romano, morì in ospedale, dove era stato ricoverato. Le due morti passarono agli atti, dopo varie indagini, non persuasive, come accidentali in seguito a incendio. Ma la voce pubblica voleva Kiprenskij autore della duplice morte. Il pittore dovette lasciare Roma. Provò a Parigi, ma anche a Parigi le voci sulla duplice morte di Roma lo rincorsero. Tornò allora in Russia, nel 1823. Aveva 40 anni.
Prima di lasciare Roma aveva sistemato la figlia della modella morta, Anna Maria, “Mariuccia”, Falcucci, di dieci anni, in un convento di monache per orfani, con una soma per il suo mantenimento. Kiprenskij aveva dipinto Mariuccia in un quadro anch’esso famoso, “La bambina con una ghirlanda di papaveri”, d’impianto caravaggesco. Sette anni dopo, nel 1830, tornò a Roma, riprese Mariuccia dal convento, e se la mise in casa, lei di diciassette anni, lui di quarantasette. Sei anni dopo, nel 1836, passò al cattolicesimo romano, e se la sposò.
Non era stata una relazione felice, neanche quella con Mariuccia. I vicini e i conoscenti romani registravano liti continue. Anche perché Kiprenskij aveva cominciato a bere.
Kiprenskij morì tre mesi dopo il matrimonio, di polmonite.  Qualche mese dopo Mariuccia dava alla luce la loro figlia Clotilde. Quindi vendette tutti i quadri del marito che si trovò in casa all’Accademia d’Arte di San Pietroburgo, compresa “La bambina con una ghirlanda di papaveri”.
Un poemetto con lo stesso titolo del quadro di Mariuccia vaga in rete postato nel 2015 dalla scuola di Scrittura Creativa dell’Università di Edinburgh, anonimo, ma “da Orest Adamovich Kiprensky”, compitato erroneamente Kaprensky.   

Marnix de Sainte-Aldegonde – All’Oudezijds Voorburgwahl di Amsterdam c’è una chiesa per cui la tolleranza ha sfidato la gravità. La chiesa è all’ultimo piano dell’aereo edificio, completa di altare, ambone, panche e sedie per centinaia di persone, nonché balconata lungo entrambe le fiancate, per le donne e le persone di riguardo, ma camuffata, benché dedicata a san Nicola, protettore della città. Era di rito cattolico, che la tolleranza non tollerava, ancora nel Settecento, per cui si andava a messa e ai sacramenti facendo la spesa nei magazzini sottostanti. La città viveva ancora politicamente, malgrado gli statuti di tolleranza a fii commerciali, nello spirito di Marnix, l’autore dell’ “Alveare di Santa Romana Chiesa”, che la satira anti-romana aveva annegato nell’invettiva.
I signori di Santa Aldegonda erano savoiardi. Di cui i Savoia favorirono il passaggio a Bruxelles al seguito di Margherita d’Austria – nota anche come Margherita d’Asburgo, la figlia naturale di Carlo V con la l’amante olandese Giovanna van der Gheynst, sposata brevemente ad Alessandro dei Medici detto il Moro, presto assassinato da Lorenzino, poi a Ottavio Farnese, quindi detta anche Margherita di Parma. Philippe de Marnix de Sainte Aldegonde, il “gladiatore della fede” calvinista, che sposerà una Philippotta, si era formato alla teologia nei paesi del vino, a Dôle, Pavia e Bologna. Ma vi apprese la Riforma, e molto operò e parlò per Guglielmo il Taciturno, o Guglielmo I d’Orange, il conte d’Orange che capitanò la rivolta olandese per l’indipendenza dalla Spagna,  l’iniziatore della Guerra degli Ottant’anni, dopo averlo convinto che con la causa della Riforma facilitava l’indipendenza.
Il polemista Marnix affascinerà lo storico Quinet, che ne scrisse l’apologia. Dove lo elegge a “spirito eroico”, “atleta della verità” e “distruttore della menzogna” - lui che tante ne scrisse sul papa. E personalmente, nell’entusiasmo per Marnix, una sorta di alter ego, si spinse a dichiarare il cattolicesimo un nuovo paganesimo. Ma fu Marnix a cedere Anversa ad Alessandro Farnese, a Ferragosto del 1585, dopo un anno d’assedio, e l’Olanda gli imputò la resa a tradimento. E poi Marnix è nel Brabante belga – cioè, se non è libero pensatore, è cattolico.

Ptilonorinchidi – Sono uccelli australiani che fanno un’unione d’amore molto curata e variegata. Ernst Jünger li richiama nel romanzo thriller “Un incontro pericoloso”: “Il maschio adorna stupendamente, con fiori, penne e sassi colorati” il nido d’amore, “il luogo destinato alla soddisfazione del suo estro”.


Ussuri – L’11 settembre di 55 anni fa, nel 1969, si concludeva con un cessate il fuoco l’ultima guerra Cina-Russia, allora le due grandi potenze comuniste. Un conflitto a bassissima intensità, che in tutto avrebbe fatto 58 morti e 94 feriti ( 500-1.000 i morti secondo le fonti sovietiche, 68 secondo quelle cinesi), di confine, per alcune isole del fiume omonimo, che però allo scoppio, il 2 marzo, aveva fatto tenere un terzo conflitto mondiale, le due potenze essendo entrate in guerra minacciosamente determinate. Una serie di accordi successivi, nel 1991, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, nel 1994 e nel 2004, hanno riconosciuto la sovranità cinese sulle isole contese.


astolfo@antiit.eu

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