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lunedì 18 settembre 2023

L’antico greco in Salento e Calabria

“Saggi di storia linguistica” è il sottotitolo. Una serie di ricerche sulle “parlate italogreche (Calabria e Salento) nel complesso dell’Italia dialettale di oggi” - per Calabria intendendosi la parte Ulteriore, dai golfi di Lamezia e Squillace in giù. Rohlfs sosteneva convincentemente che queste persistenze - “grecanico” in Calabria, “grikò” nel Salento - sono derivate da sostrati antichi e non da colonizzazioni recenziori, bizantine, neogreche. Per alcuni costrutti che sono greci e non neogreci. Qui fa l’ipotesi che le persistenze non siano dei secoli della Magna Grecia ma della cristianizzazione, il greco essendo stato la lingua della prima evangelizzazione. Il cui uso sarebbe stato perpetuato in Calabria e Salento (le due regioni si sono scambiate la denominazione, Calabria, come è noto, era un tempo il Salento odierno) dai primi monaci e poi dai conventi. Una tesi che ritiene confermata dalla localizzazione del dialetto greco nel Salento, in un’area ristretta e omogenea, una sorte di isola: “Nel Salento si tratta, nella sua estensione originaria, di una regione unita, alquanto grande, che si stacca nettamente dal territorio linguistico romanzo – e si estende precisamente fra i due centri dell’antica grecità nel territorio messapico: Καλλίπολς e ‘Υδρους”, Gallipoli e Otranto.
Ricerche semplici, quasi tutte sull’uso comparato dialettale fra le tante località delle due aree, di serie di proverbi, sentenze, modi dire di uso comune. Appassionante, nel discorso per il conferimento della cittadinanza onoraria a Bova, in Calabria, la lunga elencazione di nomi, di persone, animali e cose, toponimi, modi di dire ritracciati tali e quali in Grecia, nell’onomastica e toponomastica classica e odierna. Specialmente elaborata la toponomastica greca nel Salento.
Con molte mappe dei luoghi citati. E indici dettagliati dei nomi, onomastico e toponomastico. L’ultimo saggio, circostanziato, è sul gioco dei dadi – degli astragali.
Gerhard Rohlfs, Calabria e Salento, Longo, pp. 208, ill. € 25

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