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sabato 10 ottobre 2009

I corrieri del non governo

“Le inchieste di Bari sono state rivelate dal “Corriere”, rivendica a giusto titolo il direttore dello stesso giornale, Ferruccio de Bortoli. Che rivendica anche di averlo fatto “correttamente”, giusto e saggio quale è - è pure riuscito a pubblicare, nel suo “Corriere” dalemizzato, una pagina sulla caduta del Muro di Berlino. Ma lui ha “creato” D’Addario, letteralmente. Su sollecitazione del giudice Scelsi e della stessa escort, cui è bastata una telefonata al “Corriere”. Così perlomeno il “Corriere” scrisse all’epoca. Insinuando perfino il dubbio che la escort fosse altrimenti nota alla cronista giudiziaria Fiorenza Sarzanini.
Si può dire che il “Corriere” ha rilevato tutto correttamente se si prescinde dalla sua cronaca giudiziaria. Che però è ormai il cuore, l’unico pulsante, dei giornali italiani, per il resto spenti e in crollo di lettura, sotto la favola del gossip. Ingovernabile agli stessi direttori, si sa: gli uomini, e le donne, delle questure sanno farsi rispettare. Finché un’altra “questura”, un’altra cronaca giudiziaria, non li metta fuori, come Travaglio ha fatto a lungo con D’Avanzo, D’Avanzo (Noemi) sembra aver fatto poi con Travaglio, e ora Sarzanini (escort) con D’Avanzo. È la logica dei dossier, delle informazioni riservate.
Questo per l’attualità. Ma il “Corriere” è anche quello dell’avviso di reato a Berlusconi nel 1994, per costringerlo alla resa, pochi mesi dopo le elezioni. Auspice Scalfaro, certo, il presidente della Repubblica, e con un avviso di garanzia vero, ma che senza l’anticipazione e la prima pagina del “Corriere” sarebbe finito per quello che era, una delle tante iniziative antipolitica della Procura di Milano. Di questa anticipazione il “Corriere” non ha mai voluto fornire la fonte, e sono passati quindici anni. Venne dopo il governo dei banchieri e dei direttori generali, con la sorella Susanna a ministro degli Esteri. Che oggi sembra ridicolo, e invece è successo – ma i golpe si fanno così nell’era delle informazione, con gli avvisi di “garanzia”.
C’è un partito distinto, del non governo, che è lo stesso che propugna la stabilità di governo, ed è la cosiddetta antipolitica. Di Agnelli e Romiti un tempo, di De Benedetti sempre, di Bazoli e Montezemolo-Della Valle oggi. Divisi in tutto e concorrenti, ma in questo uniti, nell’affossare la politica, in quanto populista, avventurista, corrotta, vecchia, eccetera. Di cui i grandi giornali sono il braccio: i giornali in Italia sono padronali, questo è un fatto, e convergono sempre agli interessi dei padroni, è inutile illudersi, che non vogliono padroni politici. Ogni volta che c’è uno che sa governare, De Gasperi, Fanfani, Craxi, un vasto partito si mette in moto per farlo fuori, Dc, laici, padroni e, con Berlinguer e dopo, i comunisti, di cui grandi giornali sono gli alfieri, i migliori certo.

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