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mercoledì 29 agosto 2012

Ombre - 144

Lo “Spiegel” consacra in copertina il presidente della Bundesbank Weidmann, speranza della nazione. Che pontifica al solito contro la Bce. Nel gioco di sponda che il sito segnalava tempestivamente (“Spiegel-Bundesbank, i compari”). Non c’è dubbio che la Germania, tutta la Germania, compresi i progressisti, è impegnata a trarre il maggior profitto della crisi, a carico di chi capita, Italia, Spagna, Grecia.

Il presidente della Bundesbank Weidmann si commuove al pensiero della pubblicità degli atti della Fed, la banca centrale Usa, mentre la Bce, la banca centrale europea, si vincola alla segretezza. Ma trascura di dire che è stata la Bundsbank a imporre la segretezza degli atti della Bce.
Malafede? Certo. Ma Weidmann non è tanto bravo quanto fedele – è lì perché ce lo ha messo Angela Merkel.

“Zeman? Dice quello che tutti pensano, ma pochi hanno il coraggio di denunciare”. Il romanista Petrucci si dà coraggio, sperando nella presidenza della sua squadra del cuore ora che dovrà lasciare il Coni. Ma non dice di più, si affida pure lui a Zeman.
Petrucci, a cui la Juventus fa ricorso come giudice di ultima istanza.

L’archivio del “Sole 24 Ore” ha anche il supplemento culturale “Domenica”. Ma se cercate un testo preciso non c’è. Per esempio Piero Boitani su Dante il 12 agosto, o il “Leopardi tarantolato” di Carlo Ossola il 19. O nella stessa data il brillante “Parisi, la fisica di Proust” di Stefano Brusadelli. È un nuovo marketing?

Da qualche tempo il Gr 3, squadrone democratico, schiera di rincalzo Rocco Buttiglione. Difficile ricordare chi è, o capire che vuole, ma il nome fa tenerezza. Anche se gioca per far riposare Casini, che copre in tutti i ruoli ma non ha sostituti.

Si discute di Vallanzasca, se è giusto che gli impediscano di lavorare, ora che ha scontato la pena, là dove ha ucciso due persone. Ma lui, redento e tutto, si è posto l’opportunità di ripresentarsi così, come nulla fosse? È il tempo dei reprobi, anche non pentiti.

Buffon spiega al “Corriere della sera” che la “notizia” della sua incriminazione a Parma alla vigilia del Mondiale per scommesse illecite di milioni era in realtà del 2010. E che era una voce (gossip) e non un’indagine. Presto dimenticata. Perché è stata rimessa in giro? È stata la Guardia di Finanza, come tutti i giornali hanno scritto e la Finanza non ha smentito? C’è una Spectre che regola le false notizie?

“Non esistono giudici-tifosi, la funzione va sopra la passione sportiva”: Giancarlo Abete giustifica così la giustizia del calcio. Dimostrando che non sa cos’è la giustizia, e forse nemmeno cos’è il calcio. Che pure lui amministra, seppure per conto.

I ricchi milanesi non solo hanno la residenza facile, grazie al patrimonio, in Svizzera e a Monaco, ma la usano per scorazzare gratis in centro con le loro supercari, senza pagare il ticket, né le multe. Un buco di 4 milioni l’anno, contabilizza il Comune. È grande il senso civico nella capitale morale d’Italia.

Ricordate Teresa Principato? Bella donna, ma anche giudice – stratega involontario delle campagne politiche di Berlusconi, che vittimizza alla vigilia del voto. Ora la dottoressa, viceprocuratore Capo a Palermo, dice che il superlatitante Messina Denaro “è sicuramente protetto da qualcuno a buon livello”. Quanto “buono” non dice. Ma se sia lo Stato, dice: “Non lo so, è possibile”. Lo Stato che a Palermo è la dottoressa Principato?

Dopo mesi di polemiche contro Napolitano, con intercettazioni pubblicate o minacciate e firme a sostegno, Ingroia ha una pagina del “Corriere della sera” per lamentarsi: “Non usateci contro Napolitano”. Come se la guerra al presidente della Repubblica la facessero altri.
Ma il neo agnello non perde il vizio. E al fidato Bianconi, che non se ne accorge, lancia un chiaro: “Credo che nella battaglia politica sia tutto, o quasi tutto, legittimo”.

“Antonio Conte, meno sfortunato di altri tesserati finiti nella rete della giustizia sportiva (solo dieci mesi di stop)”… La firma di Vincenzo Cerami su questo incipit (“Il Messaggero del 24 agosto) è una pugnalata. Che uno scrittore, romanziere, sceneggiatore, possa scrivere cose senza senso. Uno che si vuole anche vicino a Pasolini, di cui è parente acquisito.

“Sono anni che denuncio lo scandalo degli incendi”, esordisce il professor Sartori nel suo ultimo articolo in prima sul “Corriere della sera”. Si sentirà solo?

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