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domenica 31 luglio 2016

Gli amori d’autore, noiosi

Un’impresa editoriale, a cura di Piero Gelli, traduzione di Sergio Arecco, ora che Gide è fuori diritti, ma a nessun altro scopo. Molti particolari, molto pettegoli, genere oggi indigesto – l’ex direttore generale di Rcs Mele lo imponeva ai redattori del gruppo vent’anni fa, insieme con l’avvento dell’Acquario, e si capisce che il gruppo si sia squagliato. Anzi, lo scrittore Gide si ridimensiona. Ha ringiovanito la prosa francese, rinfrescata. Ma se dobbiamo bearci dei pettegolezzi,  meglio Céleste Albaret, la governante di Proust, che aveva notato che i nodi speciali con cui aveva legato il pacco del primo volume della futura “Ricerca”non erano stati sciolti: Gide non aveva nemmeno scorso il romanzo che rifiutava, per lui Proust era uno sciocco, un “farfallone mondano appassito”, qui lo dice. L’edizione ridotta era molto migliore, per Gide.
In particolare, il pettegolezzo invidioso tra checche stanca oggi, con Proust, con Cocteau giovanissimo, con tanti altri. O la notazione continua della foja – la foja omosessuale è piuttosto ripetitiva, anche se in Gide di complica di alcuni casi di pedofilia.  .
C’è qualche cosa, anche nel rapporto con Proust, di sostanzioso. Per esempio Proust insisteva sul rifiuto dell’io, che anche Stendhal detestava: la narrazione non è una confessione, l’autobiografismo. Mentre Gide ne fa un culto e la chiave del successo. Ma poco nell’insieme. Che altro? Gide era established, viveva in un ottimo quartiere, aveva casa signorile, se l’era comprata vendendo un castello. Proust era figlio di ebrei, benché assimilati, e si voleva un po bohème: ben borghese, ma di classe intellettuale e non monetata-..
Tolto Proust c’è nelle tremila pagine anche poco d’interessante. Perché Gide oggi non è più interessante, e forse è solo un autore minore, di Fine Scolo, gonfiato dall’io serpeggiante e dal profumo di trasgressione. L’omosessualità allusa era uno degli ingredienti della trasgressività, che Fine Secolo voleva “regolare”, normativa - e la narrazione épater le bourgeois, oltraggiare la morale corrente.
Personaggio non antipatico, e anzi tra i tanti intellettuali del primo Novecento forse il più onesto. Dopo il viaggio in Congo, dopo il viaggio in Urss, sulla stessa condizione omosessuale. Onesto anche, e fedele badante, della moglie-cugina, che aveva coinvolto in falso matrimonio per l’omosessualità golosamente praticata, e per il tradimento – Gide fece un figlio, una figlia, Catherine, ma fuori del matrimonio, con Maria van Rysselberghe, Maria Monnom moglie del pittore van Rysselberghe (la quale tenne anch’ella dei diari, venti quaderni, sugli incontri con Gide, dall’11  novembre 1918, quando la foja esplose con la vittoria, alla fine, a uso della sua amica del cuore Aline Mayrisch, detta “Lupo”: amori autoriali?).
André Gide, Diario 1887-1925, pp. 1.558 € 65
Diario 1926-1950, Bompiani, pp. 1.533 € 60

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