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lunedì 2 gennaio 2017

Ombre - 348

Il presidente turco Erdogan non voleva che si celebrasse il Natale, faceva discorsi contro. Nemmeno il Capodanno voleva. Vuole portare la Turchia al calendario mussulmano? Niente male, le toglie sei secoli e qualcosa.

Poi qualcuno ha preso Erdogan  in parola, uccidendo a raffica chi festeggiava Capodanno, e il presidente della Turchia si è arrabbiato. Voleva ucciderli lui?

Su formiche.net Manola Piras pubblica gli scambi affettuosi nel 2014, mentre si svolgeva l’inchiesta della Procura di Bergamo su Ubi Banca, tra Bazoli, indagato, e Ezio Mauro, allora direttore di “Repubblica”. Si era appena concluso un aumento di capitale del “Corriere della sera”, nel quale solo la Fiat aveva investito, e Bazoli, che non ci ha messo un euro, non sa che parlarne in termini spregiativi, di imprecisate “porcherie”.

A Bazoli, dominus del giornale concorrente, seppure in via d’uscita, Mauro non sa dire che: “Sei di nuovo dentro una bufera. Ma se tu lo tieni in mano (il giornale, ndr), io sono tranquillo”. Nel senso che il “Corriere” di Bazoli non gli faceva ombra?

Morale della favola? La morale non c’è. Subito poi la Fiat ha lasciato il “Corriere della sera”. Mauro ha lasciato la direzione di “Repubblica” - ma sempre ben retribuito e apprezzato. La Fiat ha ceduto i suoi giornali a De Benedetti, cioè a “Repubblica”.
Le intercettazioni bergamasche, che non configurano un reato, sono da lamentare. Ma, se non c’è un reato legale, che dire delle deontologie?

Luca Bergamo, già candidato con l’Ulivo di Veltroni, collaboratore di Rutelli e Veltroni sindaci di Roma, quindi renziano, dopo un passaggio con Fassina,  ora vicesindaco di Roma mandato da Grillo, complica il Capodanno ai romani chiudendo metà dei lungoteveri, e senza mezzi pubblici:  un ingorgo di molte ore. Ma è simpatico ai cronisti romani, veltroniani, fassiniani, renziani e grillini, che quindi ne dicono meraviglie. Poi dice che c’è il populismo.

Francesco Giavazzi si chiede sul “Corriere della sera”, sulla scorta di Schaüble, il ministro tedesco, se l’Italia non abbia “ancora completato la ristrutturazione richiesta dal processo di globalizzazione. Cioè se sono ancora molte le imprese che debbono chiudere per essere sostituite da aziende nuove e più adatte al nuovo contesto internazionale”.  Lo dice da liberale, da studioso, da piccolo ras – è frequente il tipo all’università? Il “processo”, già.

Il professor Giavazzi pensa che la Germania abbia chiuso le aziende e le abbia ricostituite “più adatte al nuovo contesto internazionale”. Un economista che pensa che le aziende si chiudono e si aprono a programma.

Sui “50 Most Exciting Artists in Europe” di Artnet, il magazine online americano, la metà sono di Londra, 24. Forse perché parlano inglese. Altri 15 sono di Berlino, dove ormai si parla inglese, seppure teutonico. Di europei a New York ce n’è uno solo. Zurigo non ha artisti, Milano neppure.

Fabio Pisacane, 30 anni, terzino del Cagliari, è eletto calciatore dell’anno. Per aver vinto da ragazzo una malattia paralizzante, aver denunciato da calciatore di serie B o C un tentativo di corruzione, per essere infine approdato, quest’anno, alla serie A, col Cagliari. È premiato in Inghilterra, non in Italia, dal quotidiano “The Guardian”. Di Pisacane si parla in Italia perché i giornali inglesi ne parlano.

Mozione degli affetti per Tevez alla Juventus due anni fa, quando, a malincuore, chiese il rimpatrio – “voglio finire la carriera in Argentina”. Lacrime, e cessione gratis al Boca Junior. Ora lascia l’amata patria per la Cina, a 40 milioni, netti, l’anno.

Paolo Valentino in prima pagina sul “Corriere della sera” è già al 2020: “C’è feeling tra Putin e Trump. Ma quanto durerà? Poco, sembra trapelare dal Cremlino, perché non è detto che il magnate sarà rieletto”. Elementare, Watson.

“Trovo francamente incredibile che solo quattro giorni dopo il fallimento dell’aumento di capitale di Mps qualcuno renda noto che la Bce ha avvisato che servono 3,8 miliardi di euro in più. È  allucinante”, etc. Nicola Borzì, giornalista del “Sole 24 Ore”, si affida a facebook per dire la verità, di una gestione assurda, tra banca senese e banche centrali, di una vicenda potenzialmente catastrofica. Il giornale non aveva spazio?

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