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mercoledì 7 agosto 2019

Fanfaneide

Spiega il fisico Zichichi a “la Nazione” come ottenne, da presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il laboratorio di fisica delle particelle sotto il Gran Sasso: “Ci penso io”, disse Fanfani, in uno dei suoi, seppur brevi, governi. Si stava realizzando il traforo sotto il Gran Sasso per l’autostrada abruzzese, e Fanfani ottenne dalla ditta appaltatrice che facessero un po’ di gallerie in più “dove avremmo localizzato il centro”.
Fanfani, di cui nessuno parla, sarà stato l’uomo politico più produttivo della storia della Repubblica. Fino al voto ai diciottenni, e ai decreti delegati (le famiglie a scuola). E compresa la “piccola liberalizzazione” universitaria del Fanfani III, 21 luglio 1961, assortita del “presalario” universitario ai meno abbienti, del Fanfani IV, 14 febbraio 1963.

La serie di realizzazioni di Fanfani, che pure, nel complesso, ha governato poco, quattro anni e sei mesi, e a capo di governi quasi tutti di brevissima durata, è sorprendente, nell’Italia delle burocrazie. Questo sito ne ha tentato alcuni elenchi:
“Fanfani – È il grande rimosso della storia della Repubblica. Perché è quello che ha fatto di più – praticamente tutte le cose su cui la Repubblica ancora si regge. Fanfani è all’origine di tutto ciò che si è fatto nell’Italia repubblicana: la riforma agraria, il piano casa, la liberazione delle campagne dalla mezzadria, i piani verdi, che finanziano l’agricoltura con risultati ottimi, i rimboschimenti, le autostrade, la Rai, l’Eni, l’edilizia popolare, la scuola media unificata, superba istituzione, coi libri gratis, la refezione, il doposcuola e gli edifici scolastici, di cui metà degli ottomila Comuni d’Italia non disponeva, si andava a scuola dove capitava, il centrosinistra, il centrodestra, il quoziente minimo d’intelligenza per i diplomatici, che ne erano privi, la moratoria nucleare, la nazionalizzazione dell’elettricità, seppure a caro prezzo, le regioni, idem, la direttissima Roma-Firenze, col treno veloce, il referendum popolare, gli opposti estremismi, e i dossier, di cui montò il primo, lo scandalo Montesi, contro il venerabile Piccioni. Infine l’austerità, che dal 1974 ci governa, prontamente adottata da Berlinguer, e dal papa Polo VI alla finestra - “Affrontiamo l’austerità conanimo sereno””.
“Fanfani - Fu un innovatore in tutto, e sempre fu sconfitto dal suo partito, dai potentati Dc. Una volta gli fecero fare il governo per un solo giorno. Con più ragione fu avversato nel suo partito dopo il referendum: se ne liberarono labellandolo aspirante dittatore.
Questo in parte è vero: lui si dichiarava per la purezza della razza al tempo del Puzzone, mentre gli altri ghignavano in privato. E poi si sa che i brevilinei vanno veloci: anche Stalin era 1,60, Lenin, Napoleone”.

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