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venerdì 9 agosto 2019

Keynes è (anche) di destra

Si parla di interventi pubblici di stimolo all’economia, del “fare”,  come di “ricetta keynesiana”. Con l’equivoco aggiuntivo, in Italia, che Keynes sia di sinistra, la sua dottrina della spesa pubblica produttiva essendo stata applicata per prima e con successo dal Labour in Gran Bretagna a fine guerra. E soprattutto perché è stato scoperto – tardi, negli anni 1960 – in Italia da economisti di sinistra, Giorgio Ruffolo, quando lavorava all’Eni, e Federico Caffè.
Keynes di suo è un liberale social-minded. E poi teorizzava un fatto: l’intervento pubblico anti-crisi  1933, in America il New Deal di Roosevelt, in Italia l’Iri e le opere pubbliche di Mussolini. Lo stesso New Deal in America gli storici hanno difficoltà a non classificarlo - per l’aspetto socialmente più rilevante, la Tennessee Valley Authority (su cui sarà modellata la Cassa del Mezzogiorno) - come dirigismo di tipo autoritario.
Si fanno male i conti con Salvini, ma l’anguilla non è lui, è la critica.

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