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domenica 4 agosto 2019

Tutti lo sanno, eccetto i critici

Una ragazza felice viene rapita, per soldi, molti soldi Per un rigurgito di avidità familiare, in tanta felice, spassosa, convivenza. Seppure la cattiveria come usa si giustifichi col bisogno.
Un melodramma in Spagna, in Andalusia, la Spagna delle “due anime”, europea e atlantica. Con molta tensione, è un giallo, tessuta unicamente con la recitazione. E con le dinamiche familiari che con la recitazione fanno il “cinema iraniano” di cui Farhadi è, è stato, maestro.
Un connubio si direbbe tra Est e Ovest specialmente riuscito. La suspense diventa insopportabile, per due lunghe ore: la bellezza sfiorisce, il suono si fa sordo, la natura rigogliosa scompare, la luce incupisce. E la recitazione, come sempre con Farhadi, è in tono, mai una sbavatura, non solo dei divi, una smarrita Penelope Cruz e un opulento Bardem. Ma Cannes, dove il film era candidate a tutto, lo ha rifiutato: non rientra nei canoni – non è Almodovar (Spagna), non è Farhadi (Iran) - e il film è scomparso (lo recupera Sky). Bisogna imparare ad andare al cinema senza i critici.
Asghar Farhadi, Tutti lo sanno

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