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sabato 27 agosto 2022

Ombre - 629

La prima ministra finlandese balla e si diverte. Che male c’è? Ma poi la mattina si sveglia, e ci dice che la Finlandia è minacciata dalla Russia e dobbiamo fare la guerra. Sembra incredibile ma è così.

Se non se ne preoccupa lei, perché dovremmo preoccuparcene noi? Ma lo abbiamo fatto, e il gas, per intanto, lo paghiamo a mille. Facendo debiti. Per i quali verremo asfissiati.

 

Risale l’indice di gradimento di Biden, dopo il minimo storico del 38 per cento a luglio (ma Trump non era sceso al 34 per cento a fine 2017?). Risale, a seconda dei giornali, al 41 per cento, o al 43 – per “la Repubblica” al 47.

 

“Gas, il governo chiede di spegnere i termosifoni”, grido d’allarme di “la Repubblica”. Ad agosto? 

 

Suona strana, surreale come usa dire, per esempio ascoltandolo in macchina dai giornali radio Rai che vi sono obbligati, la litania quotidiana sul problema del giorno dei partiti in campagna elettorale, ora sul caro-gas. Di cui nessuno sa nulla – per esempio che significato hanno le quotazioni di Amsterdam. Sembra irreale la politica, la campagna elettorale. A fronte di una guerra combattuta male, con le armi sbagliate, le sanzioni.

 

Licia Ronzulli, la senatrice che pare sia o sia stata l’anima di Forza Italia, va in tv a spiegare che “i rigassificatori servono subito per estrarre il gas nazionale”. Dopo settimane che se ne parla. Non legge neanche un giornale? Uno al mese?

 

“Hedge Funds build biggest bet against Italian debit since 2008”, è l’annuncio del “Financial Times. Una scommessa più grande che nella crisi del debito di fine 2011. Sull’ipotesi che al voto vinca il centro-destra, ritenuto poco sparagnino e poco europeista.

38 miliardi di dollari presi a prestito per l’attacco all’Italia non sono tanti. Ma la logica di cui la speculazione si fa scudo sì: investire già oggi 38 miliardi di dollari contro l’Italia è una guerra, intesa cioè a produrre un effetto – è la causa e non l’effetto di una causa.

 

Ma è vero che il debito strozza l’Italia – la speculazione contro la lira del 1992 non aveva un governo di destra da abbattere. E il debito -, non si dice perché c’è Draghi, si dirà, ampiamente, giornalmente, col governo post-elettorale - è cresciuto in questa legislatura di un centinaio di miliardi.

 

Oggi come nel 2011 la cosa è annunciata tramite il “Financial Times” – allora la speculazione partì dalla Deutsche Bank. L’annuncio serve a far succedere la speculazione, a provocare il “fatto” e farla chiudere con guadagno. La sola differenza è che nel 2011 l’annuncio venne a luglio, ora ad agosto. 

 

L’Italia ha già speso 50 miliardi per calmierare il caro energia. Oltre due punti e mezzo di pil in fumo. Come non detto. E il peggio deve ancora venire, da qui a marzo-aprile. È come fare la guerra senza lo sforzo produttivo della guerra.

 

“Superquark. Così Piero Angela ha denunciato l’allarme per il clima”. Oh perbacco! Ma no, il giornale (“la Repubblica”) vuole dire il contrario – strilla in prima per onorare la memoria di Angela. Quasi quasi, peccato!

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Letta la mattina s’impegna contro Meloni, che ha rilanciato il video in rete sullo stupro di una quasi sessantenne ucraina da parte di un giovane africano, e la sera si ricorda di dare solidarietà alla vittima. Va bene che Letta è un uomo, ma un po’ di sensibilità, politica?

 

Alla vittima si fa fare un lamento per la diffusione del video in rete, come se fosse un lamento contro Meloni. Un giorno. Tutti i media insieme, come se tutti ne avessero raccolto la lagnanza. Il giorno dopo tutti silenzio. C’è stato un avvocato di mezzo? Gli ucraini sono coraggiosi, ma non sono scemi. 

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