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venerdì 26 agosto 2022

Italo Svevo o dell’inadeguatezza – un tesoro

La “Nyrb” celebra Svevo mettendo in rete due saggi di vent’anni fa.

Rich analizza l’ultimo romanzo di Svevo (incompiuto),”Le confessioni di un vegliardo” (“A very Old Man”, nella traduzione di Frederika Randall) - presentato come una raccolta di racconti, “cinque racconti collegati, parti del romanzo incompiuto...” Avvicinandolo al suo primo romanzo di successo, “La coscienza di Zeno”, e al contemporaneo Proust, per “l’ironia corrosiva (dark irony), l’introspezione auto-flagellante, l’ossessività maniacale, e l’impenitente perversità morale”.

Coetzee, recensendo la traduzione dei primi suoi tre romanzi, “Una vita”, “Senilità” e “La coscienza di Zeno”, individua la chiave rappresentativa e narrativa di Svevo nel suo stesso concetto di inadeguatezza: “Il nostro senso di non essere a casa nel mondo, suggerisce Svevo, risulta da una certa non finitezza nella nostra evoluzione. Per sfuggire a questo stato malinconico, alcuni si adattano più o meno con successo all’ambiente. Altri preferiscono non adattarsi”. Gli “inadatti” possono sembrare reietti, “ma paradossalmente possono essere meglio equipaggiati per qualsiasi cosa l’imprevedibile futuro apporterà”.

Nat Rich, The Italian Proust, “The New York Review of Books”, free online

J.M.Coetzee, The Genius of Trieste, Ib.

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