È una sorta di fiaba natalizia questa “vita” di Pupi Avati, col fratello Vittorio che lo sostiene in tutto, e la sorella che li incoraggia da casa. Di uno che lascia il lavoro, con moglie e due figli, per “fare il cinema”. Pretestando incontri fuori Bologna per scappatelle a Roma, dove “si fa il cinema”, ma dove nessuno gli dà retta. Mentre suona il clarinetto, con Paolo Conte e anche Lucio Dalla, musica pop finto jazz, nei localini in Germania per fare soldi – salvo poi abbandonare il clarinetto,.racconta Conte con umorismo, perché quello veramente bravo era Dalla.
I primi film di un
umorismo greve che nessuno capiva e andava a vedere, “Balsamus, l’uomo di Satana”
e “Thomas e gli indemoniati – “ora sono cult”, può aggiungere sempre sornione
Vittorio, che cura l’economia dei film di Pupi, e la Cineteca di Bologna in
effetti prova a recuperare. Poi li restaura. E il successo, da “fuori ruolo” o
fuorisede – non “allineato” politicamente. Roba da non credere, un “miracolo a
Bologna”.
Mauro
Bartoli-Lorenzo K. Stanzani, Pupi Avati, che cinema la vita!. Rai
3, Raiplay

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