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Non ci resta che l’Africa
L’immigrazione in Europa è ancora
alimentata da Bangladesh e Pakistan, ma soprattutto è africana. Come lo è nel
resto del mondo, dagli Stati Uniti al Canada e all’Australia. Tenuto conto che
la demografia è da qualche anno ferma anche in Paesi di tradizionale
emigrazione, come il Messico e le Filippine.
Dall’Africa la spinta all’emigrazione
è sempre forte, e non si ridurrà – non ce ne sono i presupposti politici ed
economici. Alimentata anche da una demografia ancora galoppante. La popolazione
cresce in Africa ogni anno di un 2-2,5 per cento. Ora stimata in un miliardo e
mezzo, dovrebbe arrivare a 2 miliardi e mezzo nel 2050.
Il tasso di fertilità in Africa è sempre
stato elevato. Già a inizi Novecento era la terza popolazione più grande del
mondo, dopo Asia ed Europa. Le migliori condizioni igieniche e di nutrizione ne
hanno aiutato, e trent’anni fa, nel 1995, l’Africa diventava il secondo continente
più popoloso. Ora l’Asia si dibatte anch’essa con una crisi demografica, l’Africa
moltiplica le nascite – e cioè, permanendo le famiglie numerose e la povertà
diffusa, l’emigrazione.
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