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Letture - 600
letterautore
Sant’Agostino – Omosessuale
lo vuole Pasolini, in “Cani”, un articolo per il “Corriere della sera” che il
giornale non pubblicò e lui riprese in “Scritti corsari”: “L’omosessualità di sant’Agostino
è ormai, anzi da sempre, accettata in quanto è sant’Agostino stesso a confessarla”.
Proprio sant’Agostino, cui la chiesa deve il millenario rifiuto della
sessualità, del corpo.
L’articolo non pubblicato spiega perché san Paolo era omosessuale, come –
Pasolini ricorda – da lui stesso affermato in un articolo precedente, questo
invece pubblicato dal quotidiano milanese, il 30 gennaio 1975.
Per l’omosessualità di san Paolo, inconsapevole, spiega Pasolini, “è stato
necessario l’intervento della psicanalisi; a interpretarne i sintomi, a tentarne
la diagnosi”.
Borges – “Jorge Luis
Borges: no. Orribile”. È la conclusione della recensione di Pasolini, sul “Corriere
della sera”, 14 aprile 1974, del terzo “Almanacco dello Specchio”, 1974 (in “Pasolini e il «Corriere della sera»”, p.
139).
Cristianesimo – “Il
cristianesimo è stato comunque qualcosa di notevole”, Hannah Arendt lo concede
scrivendo al marito, sotto l’effetto del “Messia” di Händel ascoltato nel
maggio del 1952 a Monaco d Baviera. A proposito del coro da Isaia, 9, 6: “For
unto us a Child is born, unto usa a Son is given”, poiché un bambino è nato
per noi, ci è stato dato un figlio!”. Commossa forse dalla musica, da Händel, o
forse dal fatto della nascita, della maternità. L’identità razziale rimuove
anche la storia?
De Gasperi – “Non era nessuno!”,
Pasolini può dire in “Lettera aperta al presidente della Repubblica”, sul
“Corriere d’Informazione”, il 4 settembre 19675 (ora in “Pasolini e il
«Corriere della sera»”. p. 301). A proposito dei politici democristiani che
tentavano all’epoca di dare un’ideologia al loro partito “rispolverando con venerazione
De Gasperi. Ma De Gasperi non era nessuno”.
Non era nessuno politicamente, nel suo partito, non avendo correnti né pretoriani
- la sua forza politica veniva dall’azione di governo.
Est Europa - Rapahel Lemkin,
(1900-1957), “l’uomo che inventò la parola genocidio”, giurista, ebreo, “nacque
in Russia, nel 1900, in un’area che poi divenne Wolkowysk in Polonia, e oggi è
Vaukavysk in Bielorussia”. Fece l’università “a Cracovia e a Leopoli” - allora polacca, Lwów, oggi
ucraina, Lviv.
Fiat - Simenon ne
compra una nel 1932 alla frontiera fra il Sudan e il Congo Belga, per fare la traversata del Congo fino al mare, per
strade in forma di piste non tracciate. Lo racconta in “L’Africa che dicono
misteriosa”. La fotografa anche: una macchina importante, una 509 A Torpedo, con
un passo a occhio di quatto metri, alta, decapottabile.
Sklovskij ricorda,
nei racconti delle varie traversate del fronte nella guerra civile russa tra
rossi e bianchi, ricorda le autoblindo Fiat.
“Il fascino principale di una buona macchina”,
Sklovskij scrisse anche, a Elsa Triolet a Parigi, in una lettera non spedita di
“Zoo, “è il carattere della sua
trazione, il carattere del crescere della sua forza. Una sensazione simile al
crescere della voce. Molto piacevolmente cresce la voce-trazione della Fiat:
premi il pedale del gas, e la macchina ti porta con entusiasmo”.
Nel 1930 il senatore Agnelli costruì in
Russia, a Mosca, una fabbrica di cuscinetti a sfera, “la più grande del mondo” –
realizzata in un anno e mezzo, inaugurata nel 1932 (presente anche Togliatti”.
Le
auto italiane erano reputate a Parigi dopo la Grande Guerra, scriveva della “Stampa”
il corrispondente Corrado Alvaro, “le migliori del mondo”. Nel 1921-22, quando
Alvaro fungeva da corrispondente da Parigi, “La Stampa” era già di proprietà Agnelli,
ma solo per un terzo, e all’interno del “gruppo finanziario-industriale ditta
Agnelli-Gualino”.
Intellettuale – È finito con
l’indifferenza – “non con lo Stato non con le Br” – che indignava Sciascia?
Cioè, finito nell’irrilevanza. Gli intellettuali finiscono per Pasolini, negli
stessi anni 1970, per essersi fatti superare da “una storia reale che li
ingiallisce di colpo, trasformandoli nella statua di cera di se stessi”.
Pasolini lo scrive l’1 marzo 1975 sul “Corriere della sera”, in uno degli articoli
da lui non raccolti in volume, ora in “Pasolini e il «Corriere della sera»”, p.
250. Incapaci di adeguarsi agli event e alle mutazioni antropologiche, attardati nell’ideologia – “siamo tutti illuministi”.
Mamma – “Ero molto legato
a mia madre”, Jim Jarmush spiega a Paola Zanuttini a proposito del suo ultimo film
che ha vinto il festival di Venezia, “Father Mother Sister Brother”: “Telefonavo
una volta al mese”. Effetto del matriarcato americano (Jarmush non lo dice per
dileggio)?
Pasolini - Di sinistra oppure
di destra, il quesito è ampiamente discusso per il cinquantenario della morte –
a proposito delle sue posizioni sulla contestazione, l’aborto, la sessualità,
etc.. Una curiosità in tema è Kanye West, il rapper americano prima radicale
di sinistra poi, ora, di destra. Che si sarebbe ispirato a Pasolini, così dice,
per l’album “Kids see Ghosts”. Interpretato Anche da molti critici come un
tributo a Pasolini, dilungandosi su alienazione e ricerca del sacro, attraverso
il trauma e la redenzione. Qualche critico avendo evocato l’accostamento, Kanye
West, richiesto di un’opinione, avrebbe ammesso che prima dell’uscita dell’album
aveva letto, e perfino “studiato”, l’opera di Pasolini. Il che non vuole dire nulla,
perché un album è preparato e lavorato mesi e anni prima dell’uscita.
Di Kanye West, che ama “stupire”, wikipedia ricorda la condanna dell’aborto
legalizzato, quando non si tratti di un intervento a seguito di violenza
sessuale. Ma anche esternazioni di antisemitismo, compresa la negazione dell’Olocausto,
e apprezzamenti di Hitler – dichiarandosi anzi un nazista.
Russia - “È un mio consiglio che do ai giovani: rubate ai
russi”, confessa Virzì a Cazzullo e Michela Proietti che lo intervistano sul “Corriere
della sera”, a proposito dei “prestiti” di immagini, inquadrature, situazioni di altri registi. Lui, come tutti, afferma, ha “rubato” molto, in particolare
da Michalkov.
letterautore@antiit.eu
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