Cerca nel blog

mercoledì 21 settembre 2011

Affari a Firenze, col Partito

Utilizzando i fondi del Centocinquantenario Firenze si costruisce un nuovo Teatro Comunale, denominandolo Parco della musica. Il vecchio, in centro, destina alla Lega delle cooperative: 20 mila mq. riutilizzabili per residenze, negozi, alberghi. Altri gruppi si erano interessati ma poi si sono ritirati. La Lega sta tirando sul prezzo, ma è acquirente unica.
La chiusura del teatro Comunale significherà lo stato di crisi per il Maggio musicale fiorentino e la sua struttura organizzativa. Un paio di centinaia di posti di lavoro. Ma il sindacato non ha contestato l’abbandono del Comunale e non obietta alla crisi del Maggio. Anzi, fa sapere che una cinquantina di dipendenti volentieri si prepensioneranno.
La Coop ha anche in appalto la costruzione e in concessione la gestione della metropolitana fiorentina di superficie. Due linee di tram che attraverseranno piazza del Duomo.
I mq. del Parco sono quattro volte quelli del vecchio Comunale, circa otto ettari. Non centrali ma non periferici: attorno all’ex stazione Leopolda e al Parco reale delle Cascine. Comprenderanno l’auditorium naturalmente, e poi residenze e negozi.
L’appalto qui è andato a società “amiche”, si diceva una volta quando esisteva la Dc - l'altra anima del Partito he governa la città e gli affari. È un appalto fuori gara, a licitazione diretta, la cui gestione è toccata al sindaco Renzi. Il costo è lievitato in un anno da 82,5 a 153 milioni. Le società prescelte sono le romane Sac e Igit, legate al vicariato, parte del sistema di tangenti di cui era gestore Diego Anemone, in parte destinate allo stesso vicariato. Una società che pretendeva una gara pubblica, la fiorentina Baldassini Tognozzi Pontello, e che aveva protestato, è stata mandata sotto processo dalla Procura di Firenze, che le ha creato attorno una Loggia P 3.
Quanto ai Della Valle, potranno ora costruire. Non più a Castello ma nell’area Mercafir. Non un ripiegio: Mercafir è meno periferica e abbastanza consistente, 36 ettari. Mediati dal sindaco Renzi. Il progetto Castello invece era stato emdiato dal sindaco precedente, Domenici. Entrambi i sindaci sono del Pd, ma Renzi è antidiessino.

Nessun commento: