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giovedì 22 settembre 2011

L’Oriente in Svizzera, diseducativo

Le Guide della Lega sono in marcia, nella geografia e nel tempo, “al servizio degli Svevi, e a preparare la conquista della Sicilia” – che agli Hohenstaufen arrivò in dote con Costanza d’Altavilla. Il resto è della stessa sostanza. La Lega si vuole di “Zoroastro, Lao-Tse, Platone, Senofonte, Pitagora, Alberto Magno, Don Chisciotte, Tristram Shandy, Novalis, Baudelaire” – perché di Senofonte? La crociata finisce, dopo il “temerario attraversamento della Svevia superiore”, e un “trionfo al Bremgarten”, nel Canton Ticino, tra Montagnola e Morbio Inferiore. Hesse è famoso per essere stato il primo Nobel della letteratura, un Nobel tedesco, nel 1946, dopo la guerra, ma preferiva la Svizzera.
Il “Pellegrinaggio” è stato opera di formazione per molte generazioni, fino all’età dell’Acquario – non purtroppo, quando è uscito, nel 1932. Ma oggi questo Oriente che, Hesse pretende , “era il Dappertutto e l’In-Nessun Luogo, era l’unificazione di tutti i tempi”, si può leggere solo come uno scherzo - un giorno si scoprirà che il Bildunsroman ha rovinato l’Occidente, la masturbazione (in due secoli certo, l’Occidente è coriaceo).
Herman Hesse, Il pellegrinaggio in Oriente, Il Sole 24 ORE, pp. 76 €0,50

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