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giovedì 1 novembre 2012

La vendetta “lombarda” sulla Sicilia

Sarà dunque Lombardo, nomen omen, la rovina definitiva della Sicilia. Con un chiama e rispondi sincrono oggi col fidato antisudista del “Corriere della sera”, Stella. Nemmeno il tempo d’immaginarlo e già Lombardo è all’opera: l’ex presidente della Regione Sicilia, passato da Berlusconi al Pd con un suo gruppo di ascari, e poi finito senza maggioranza, annuncia a Stella che “troverà” i voti in consiglio regionale per sostenere il presidente senza maggioranza Crocetta.
Un altro Lombardo, anche lui avvocato, aveva sollevato nel 1860 i “comunisti” di Bronte contro i borghesi suoi amici e contro Garibaldi. Una legittima protesta che fece finire nel sangue. Questi Lombardo sempre si pongono al crocevia della storia siciliana, per indirizzarla male, e i un secolo ancora di servaggio.
Il Lombardo presidente della Regione, dannoso e non irreprensibile, i siciliani hanno appena bocciato con una sonora astensione del 53 per cento, ed ecco che lui diabolico si ripropone a “rafforzare” la sinistra. In realtà a eliminarne le vestigia – l’equità, la moralità, eccetera. Questo Lombardo è sdegnato contro chi lo accusa di mafia, ma non fa altro che terra bruciata di ogni autorità politica nell’isola. Come se fosse un capocosca.  

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