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mercoledì 9 settembre 2015

La contestazione cominciò col Novecento, a destra

“Fummo contestatori cinquant’anni prima che nascesse questa parola”. Per un manifesto conservatore la rivendicazione è strana. Oppure no, la protesta giovanile fu a lungo di destra.
Prezzolini non propone un manifesto politico, Non propone niente. Giusto un riesame critico e autocritico del suo Novecento: l’interventismo, la guerra, il fascismo, la catastrofe. Sempre con lo stampo del grande moralista che lo contraddistingue. Ma qui più versato sulle debolezze proprie, del proprio itinerario, che su quelle nazionali.
“I nostri valori erano intelligenza, ragionamento, cultura, spirito”. Esterni e anzi opposti a quelli famigliari, del decoro e della conservazione, della prudenza. L’esito sembrerebbe dargli torno. Ma noin è detto che, senza, non sarebbe stato peggio.
Giuseppe Prezzolini, Manifesto dei conservatori, Storia e Letteratura, pp. 144 € 18

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