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domenica 6 settembre 2015

La festa non è dell’emigrazione.

Fiori, bandierine e bambolotti a Monaco di Baviera in quantità per accogliere in mondovisione i profughi siriani. Con inni: quello europeo e uno di occasione. Tutto preparato, la Germania è sempre meticolosa. La Baviera ha anche chiesto a Budapest e Bolzano di fermare temporaneamente, tre-quattro giorni, le  partenze dei profughi dopo l’entrate tutti di Amgela Merkel per poter preparare l’accoglienza.
Su questa festa organizzata si è voluto innestare un inno all’accoglienza, come se l’Europa ne avesse preso coscienza e avesse deciso di accogliere tutti. Mentre è solo una mossa politica di Angela Merkel, che ha decisi di accogliere i profughi siriani – non tutti, del resto. E gli afghani, gli iracheni, i curdi di ogni bandiera, gli eritrei, i somali, i sudanesi, i libici, gli ultimi della terra asiatici e africani, le centinaia di migliaia, forse milioni?
Lo spettacolo è riuscito, riuscitissimo. Bene. Merkel ha dato una lezione agli sciovinisti in patria. Ottimo. Si è fatta bella naturalmente – elogia perfino l’Italia – ma questo non disturba, anzi, meglio bella che brutta. Ma non ha dato una soluzione né la dà. Né mostra di voler recepire chi una soluzione in qualche misura ce l’avrebbe, come l’Italia – l’elogio è allo specchio. L’assise straordinaria al Lussemburgo si è conclusa, malgrado la festa, con nessuna decisione.
Prima o poi l’Europa dovrà decidere. Dovrà creare strutture di selezione e accoglienza – i vecchi uffici consolari - dell’emigrazione nei paesi di provenienza, per stroncare la tratta degli esseri umani, a prezzi esosi e vessazioni spaventose. Lo dovrà fare, non c’è altra soluzione. E quanto prima tanto meglio. Ma questo si farà solo se e quando la Germania lo deciderà.
Nell’attesa un vero segno di buona volontà Angela Merkel potrebbe darlo. Potrebbe non lasciare più alle ex potenze Francia e Gran Bretagna il monopolio del Medio Oriente e del Nord Africa, come ha fatto vistosamente finora, che queste potenze refoulées trattano in maniera sempre più schizoide, palesemente folle – la Libia e la Siria sono due sventure create da Parigi e Londra.

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