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domenica 11 dicembre 2016

Ombre - 345

“Attualmente l’Italia è all’ottavo posto”, dice l’ambasciatore americano John Phillips al “Corriere della sera”, “e indietreggia, negli investimenti statunitensi in Europa. Dovrebbe essere al terzo. Forse al secondo, considerato che per la manifattura è il secondo Paese in Europa. Perché le società preferiscono investire altrove?” Ma l’Italia non è seconda e nemmeno terza, ha votato compatta per sparire, nella inefficienza – gli americani sono inguaribilmente ottimisti.

“Nuove ricerche dimostrano che Trump ha fatto enormi guadagni (in voti) nelle contee con i più alti tassi di morte per droga, alcol e suicidio”, Zoë Carpenter, “The Nation”. È un demerito o un merito? Magari li recupera.

Per la Cia, invece, la vittoria di Trump è stata influenzata dai servizi segreti russi – della cosa la Cia ha dato informazione confidenziale alla “Washington Post”.
Diavolo di un Putin! A Stalin, con tutti i suoi partiti comunisti, non era riuscito mai niente di neanche lontanamente simile.

La Bce, a mercati aperti, fa sapere che non darà al Monte dei Paschi al proroga richiesta di dieci giorni per la ricapitalizzazione. Per molto meno si sarebbe andati in galera,per almeno quattro o cinque reati. Nel caso della signora Nouy, cui risale la dritta,  come non detto.

Deutsche Bank è dieci, se non cento, Mps, più grande deal banca senese, molto meno solida, e più pronta a fallire. Ha un rapporto di 1 a 10 fra patrimonio e derivati (esposizione in derivati) e di 1 a 31 fra patrimonio e esposizione globale. Come non detto: la vigilante madame Nouy non solo non fa indiscrezione, non se ne occupa nemmeno.

Negata al Monte dei Paschi dalla Banca centrale europea una proroga di dieci giorni per la ricapitalizzazione. Di dieci giorni, non dieci mesi e nemmeno dieci settimane. Che rigore! Ma la Bce non lo applica a tutte le banche, la signora Nouy è selettiva. È meglio votare per Grillo e uscire dall’euro?

Si rapina tranquillamente a Tor Cervara davanti al palazzo della Questura per l’immigrazione. Cioè davanti alla polizia. Che non fa la polizia. Ma perché confidare le pratiche immigrati alla polizia, che non fa nemmeno la polizia?

La ragazza cinese che è morta a Tor Cervara per avere inseguito gli scippatori non è un caso, è la norma: non si muore ma tutti gli immigrati sono regolarmente derubati, dai rom del campo abusivo lì davanti. Il campo non è mai stato chiuso, i rapinatori non sono mai stati arrestati, nemmeno inseguiti. Il campo vive tranquillamente di furti e soprusi. Polizia e vigili urbani non ci devono entrare, c’è un patto non scritto.

La Corte Costituzionale ha da tempo redatto la sentenza sulla legge elettorale. Ma la renderà pubblica “nei termini”, cioè il 24 gennaio. Arroganza? No, i singoli giudici li paghiamo più che il presidente della Repubblica: fanno quello che vogliono.

L’Italia, avendo bisogno di chiarezza politica, avrebbe bisogno di una legge elettorale? Che importa alle Eccellenze? Le procedure innanzi tutto, quando si tratta di non lavorare - perché allora il NO al referendum? l’Italia è stata chiara.

Vince il NO al referendum, con un quasi plebiscito. Hanno votato NO non solo i vaffanculisti di Grillo e della Lega, ma anche i fascisti (ex) di Giorgia Meloni e i comunisti (ex) di Sel e del Pd, insieme con molti che la timida riforma avevano votato in Parlamento, i berlusconiani e un’altra parte del Pd. I giovani bamboccioni insieme coi vecchi. Il Sud più del Nord, ma anche il Nord non c’è male. È l’Italia.
Gli elettori uniti non si sono mobilitati per altre cause, ma per mantenere il sottogoverno (la corruzione) sì.

La riforma era un tentativo di aggredire la corruzione semplificando qualche procedura in Parlamento, che è il centro della corruzione, tra voltagabbana e inciuci: niente da fare, l’Italia non vuole, ama il Parlamento.

Ennesima inchiesta sensazionale dell’“Espresso”, con una rete di grandi settimanali europei, dodici, membri di una European Investigative Collaboration, questa sui pagamenti in nero di calciatori e squadre. Senza eco, non gliene frega nulla a nessuno: l’indiscrezione non paga più? È anche vero che di questi Football Leaks si capisce poco.

Quante rivelazioni sono denunce degli onesti e quanti documenti riservati sono invece “venduti”’. Quelle sul calcio, di squadre non tedesche, “fanno parte del gigantesco archivio di Football Leaks, ottenuto dal settimanale tedesco Der Spiegel”. Come?

Il dossier Football Leaks si compone di 18,6 milioni di documenti. Otto hard disk, 500 mila Bibbie, se si stampassero. “l’Espresso” li ha studiati per sette mesi. Ben due esperti dell’“Espresso”. Ma l’esito resta un po’ velato. Non si capisce nemmeno dov’è lo scandalo: corruzione, evasione, fiscale, tangenti, fondi neri? 

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