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venerdì 9 giugno 2017

Italia vs. Trump

“Trump chiese all’Fbi di fermare il Russiagate”: “la Repubblica” ieri, seguita a ruota dal Tg 1. “Comey: vi svelo le bugie di Trump”: “Corriere della sera” oggi, seguito naturalmente dal Tg 1. Mentre il contrario è vero, stando ai media americani più anti-Trump: il tycoon non è colpevole di “ostruzione alla giustizia” né di aver mentito, sulla base della testimonianza dell’ex capo dell’Fbi.
Viene da ridere al militantismo dei media italiani – se la questione non fosse preoccupante. Il giornale milanese addirittura propone con Lévy, una specie di tuttologo francese, tre metodi di abbattimento di Trump. È l’Italia in guerra con gli Usa? Ma non c’è più il vecchio partito Comunista nelle redazioni, o c’è ancora? Siamo in guerra con Trump? Che motivo abbiamo? È un problema di lingua? Ma ci sono bravi interpreti, anche in simultanea.
L’ex capo dell’Fbi non ha fatto buona impressione al Congresso. Non ai repubblicani nemici di Trump e nemmeno ai democratici - a quelli di sinistra. È probabilmente un buon uomo, questo il giudizio prevalente, ma forse un incapace. Si dice certo che la Russia ha interferito sulle presidenziali americane, ma non dice come, dove, quando, nemmeno per indizi, ed è un anno e mezzo ormai che se ne parla.
La questione è preoccupante per l’intreccio di media e servizi segreti. La “Washington Post” di Bezos pubblica regolarmente pizzini della Nsa, la National Security Agency. Il “New York Times” è – era – rifornito da Comey. Un intreccio che si pensava limitato agli Usa. Alla guerra fredda contro la Russia con cui il complesso industriale-militare si era rilanciato sotto Obama. Di cui ora non ha più bisogno, la prima mossa di Trump essendo stata l’aumento della spesa militare. Da qui anche il limbo del Russiagate, delle interferenze russe?
La Nsa è il servizio segreto che ha messo sotto controllo mezzo mondo. Letteralmente, con le cosiddette “resti a strascico” sulle comunicazioni internazionali: siti, tv, giornali, conversazioni, ufficiali e private. Quattro anni fa si è saputo che aveva intercettato per dodici anni tutti i governi alleati, di Angela Merkel perfino il cellulare. Allora con la scusa del terrorismo islamico invece che della Russia.

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