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venerdì 27 luglio 2018

Il campionato senza Berlusconi – Berlusconi 27

Si gioca a Roma come a Mosca. In Russia un campionato senza l’Italia, che la Mediaset di Berlusconi aveva fatto di tutto per aggiudicarsi, a caro prezzo. E in Italia un governo di destra, con i voti di Berlusconi, senza Berlusconi.
Mediaset ha rimediato, pare, anche senza l’Italia. Anche se non è detto che non avrebbe venduto di più, più spazi, più cari, con l’Italia in gara. Berlusconi si sbraccia, ma come un nuotatore poco sicuro. Ha vaticinato Di Maio perento, poi Salvini, ora ci tenta col governo nel suo insieme. Che è un ibrido difficilmente immaginabile se non ci fosse, ma c’è proprio per i voti di Berlusconi. A partire dallo stesso Salvini, senatore in Calabria, un posto che lui non sa nemmeno dov’è, ma punto di forza del centro-destra, di Forza Italia cioè e delll’ex An.
Ma il calcio è più ancora rivelatore. Mediaset ha dovuto accantonare i sogni di gloria Premium (tv a pagamento) dopo essersi svenata per tre anni con la Champions League. Per i tre anni avendo avuto da vendere solo la Juventus, che a Berlusconi non va giù, e al suo staff sportivo nemmeno – lui viaggia solo con auto rigorosamente tedesche, e non ha avuto una parola da dire, l’unico italiano, in morte di Marchionne. Tre anni di niente per il Milan, trafficato da Berlusconi per mani subdole cinesi. Che ora si riprende, riscattato da un fondo americano, soprattutto per le nuove tipologie di mercato e i nuovi equilibri finanziari introdotti dalla Juventus.
Si può dirne di più. C’è una tecnica calcistica che mira, più che al dribbling e alla velocità – alla tecnica e alla sorpresa - all’occupazione degli spazi. Berlusconi al Milan era tutto per l’attacco – l’attacco è la miglior difesa eccetera: due centravanti, tre centravanti… Di fatto lui è l’occupatore degli interstizi. Da quando faceva la tv privata in assenza di una legge che la regolasse – o la impedisse. Berlusconi politico si conferma sempre più l’occupatore degli spazi.
Non gli è stato difficile: Berlusconi è il prodotto, o eroe, involontario, della sinistra (ex) compromissoria, che pensava di avere vinto tutti i campionati e le coppe. E anche ora Berlusconi ha vinto. Ma con i voti suoi si sono fatti un governo senza di lui.
Volendo razionalizzare, si potrebbe dire che chi la fa l’aspetti. O che le resurrezioni non sono eterne, a un certo punto smettono. Ma non c’è altra spiegazione: la sua forza è – era – la sua debolezza.

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