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martedì 24 luglio 2018

Ombre - 425

Diceva Bertinotti: “Il passaggio di Marchionne ha portato il deserto a Mirafiori”. Ma un deserto fiorito, non come quello arido che Bertinotti ha portato alla sinistra.

Di Maio va in tv a “potenziare il reato di legittima difesa”. Potenziare un reato? Un ministro? La legittima difesa un reato? Parole libere in tv, si sono sempre dette. Ma questo è (quasi) capo del governo.

Grillo dunque ha solo settant’anni. Che da dieci ha conquistato l’Italia col sogghigno e la domina. In effetti ha qualcosa di Zeus, nel viso barbuto irsuto se non nella voce,.  Siamo in un mondo omerico, iliadico?


“La Repubblica” vuole fare le pulci a Casaleggio che critica il Parlamento, con titolo e sommari aggressivi. Ma Sebastiano Messina non trova precedenti che non vadano nella stessa direzione, col governo Craxi nel 1984, con i tanti tranelli a Prodi, con le interminabili mediazioni di Berlusconi.

Quest’anno l’Italia ha passato due dei tre mesi estivi indenne agli incendi. Sì, qualcosa alle pinete romane, ma poco e bene identificato. Non i soliti incendi in Sardegna, in Sicilia. Non c’è “l’incendio”, il fuoco va appiccato.

A Seravezza, nella pieve romanica  di San Martino ad Azzano, “la chiesa di Michelangelo”, si espone in una collettiva di scultura un mezzo busto con due uomini in età che si baciano con trasporto. Proteste. Ma chi è qui la minoranza da proteggere?

Candida Morvillo fa sul ”Corriere della sera” lo storione di Maria Callas che lascia il marito e provvido agente Meneghini per Onassis, che non la sposerà – sposerà Jacqueline Kennedy, più glamour. È difficile vedere il fascino di Onassis che non era bello, né colto né spiritoso. Era solo ricco. E solo per questo due done simbolo spasimavano per lui: Callas e Jaqueline Bouvier Kennedy.  Eea solo cinquan t’anni fa: il femminismo avrà liberato le donne dalle donne, più che dagli uomini.

Cazzullo ricorda ai lettori che gliene scrivono che il “fenomeno Ronaldo”, di antipatia otre che di goal e palloni d’oro, indisponeva molti madridisti. Che pure gli dovevano molte vittorie. E ne cita uno, il più illustre, lo scrittore Javier Marias, che su “Vanity Fair” lo ha detto “tropo presuntuoso”  e “puerile”. E anche poco intelligente. Tanto da diventare l’emblema del calcio business – uno che da solo riscatta tutto il calcio business italiano? Dire uno poco intelligente non è molto intelligente.  

“Tensioni nel governo: i rapporti tra il ministro dell’Economia Giovanni Tria e il vice premier Luigi Di Maio sarebbero ai minimi storici” – “è la prima pagina del “Corriere della sera”. Ma i due non si conoscono da nemmeno un mese? E “sarebbero” che notizia è?

Tante promesse di riduzione del carico fiscale, ogni giorno, ma il primo provvedimento grillino-leghista è di aumento, per le imprese e le famiglie: più contributi per badanti e colf, meno contratti a tempo, niente sgravi per posti di lavoro a tempo indeterminato.

“Se mi venisse chiesto nelle sedi opportune di lasciare, ne trarrei subito le conseguenze”. Parla ellittico Tito Boeri, presidente dell’Inps, dicmenticando di essere stato messo lì da un politico amico, e non per concorso pubblico. È la supponenza del governo dei tecnici, di scalfariana memoria, una bugia e anche un trucco.

Fa scandalo “Huffingron post” sulla querela di Salvini contro Saviano scritta su carta intestata del Viminale.  Invece di far capire se è la querela è fondata o pretestuosa. O di chiedersi se non è una querela politica, del ministro, del governo. Ci sono le fake news, e poi?

Succede l’iradiddio nell’immigrazione dalla Libia. Che i vescovi si limitano a censurare in questo modo: “Basta toni aggressivi”. Per dire: ce l’abbiamo con Salvini. Invece di andare a vedere, o magari a dirci, loro che sanno, i vescovi sanno tutto, come e perché tanti africani vengono caricati come bestie e buttati al mare da altri africani? Dirlo è razzismo?

Fa il paio la Cei, la conferenza dei vescovi, col Fico-pensiero: “Le vite vanno sempre salvate”. Di rara incisività. È la chiesa di Bergoglio, basta un titolo di giornale?


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