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mercoledì 10 luglio 2019

L’Italia felice del 1984

“1984” è il romanzo di Orwell sulla società controllata in ogni detto e gesto. Nella storia d’Italia invece ritorna da qualche tempo come degli anni belli. Girati in anni “stupidi” dai (pochi) reduci del Pci berlingueriano, ma per il restante dei 50 & più di ricordo grato.
Aldo Grasso lo ricorda sul “Corriere della sera” perché il calcio europeo era allora italiano, dopo la vittoria al Mondiale di Spagna. Quello  dove affluivano i migliori campioni in attività, nel pieno dell’integrità fisica e tecnica, Maradona, Platini, Zico, Falcao, il trio olandese del Milan – e il Milan di Sacchi si preparava spettacolare, che dominerà i tornei mondiali.
Si domava anche l’inflazione, dal 20 per cento endemico da quindici anni al 3 per cento. Con un referendum in cui i lavoratori votarono – contro la Cgil e il Pci - per la sterilizzazione della contingenza o scala mobile, il meccanismo di moltiplicazione dell’inflazione, con una percentuale del 54,3 per cento su 35 milioni di votanti - ben il 78 per cento degli aventi diritto, una partecipazione record.
Era anche l’Italia la quinta potenza economica mondiale, forse la quarta, superiore a quella britannica.
Poi il diluvio. Nel nome di Di Pietro, un giudice che si faceva prestare cento milioni di lire da un inquisito, e poi glieli restituiva brevi manu, in contanti, in una scatola da scarpe – così scrisse il giudice stesso al “Corriere della sera”.  

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