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lunedì 28 ottobre 2019

La democrazia al tempo dei monopoli dell’informazione

Se ne può fare la sintesi con Irma Loredana Galgano su “Articolo21”: “Apprendendo grossolanamente la teoria di Brennan sull’epistocrazia e la sua classificazione dei cittadini-elettori è facile incappare in un sentimento/risentimento molto ostile. In effetti è proprio quello che è successo, negli Stati Uniti prima e anche in Italia poi. Il che, per inciso, non fa che confermare la teoria stessa di Brennan. È innegabile infatti che in Usa, come in Italia, la categoria più ampia di cittadini è composta dai così definiti hooligan. Basta leggere i giornali, i blog degli opinionisti, i post e i commenti sui vari social, ascoltare i discorsi della gente per strada, nei bar… per trovarne conferma. Parimenti innegabile è il fatto che alla categoria dei vulcaniani, in Usa come in Italia, appartengono solo una sparuta quantità di cittadini. Il che non significa che questi siano ricchi, benestanti, bianchi… neanche Jason Brennan lo pensa.
Brennan, quarantenne professore di filosofia all’università gesuita di Georgetown, individua tre categorie di elettori. Gli hobbit, scarsi in politica. Gli hooligan, politicanti faziosi. I vulcaniani, cioè noi, i belli-e-buoni della repubblica, colti, saggi. Che sono in difficiltà, è evidente, l’ora è ai Di Maio. “L’ignoranza e la polarizzazione degli elettori li lasciano in balìa di politici senza scrupoli, ideologi e gruppi di interesse”, è la sintesi della sua analisi. Colpa delle rete, dell’informazione superficiale invadente, del dominio che sulla rete esercitano pochi monopolisti, no? Confinanti con i signori del denaro, anzi ora monetaristi in proprio. Per motivi comunque di interesse.  
Una considerazione di Brennan è interessante. Negli Stati Uniti gli immigrati recenti che non superano un test di educazione civica non possono iscriversi ale liste elettorali. Un test, dice che “la maggior parte della popolazione di origine americana fallirebbe”. Ma questo è il nodo del suffragio universale. Senza il quale non c’è democrazia. Il nodo si scioglie con la formazione dell’opinione pubblica. E su questo gli Stati Unit, che di fatto l’hanno inventata, sulla scia dell’Inghilterra, e ne ne fanno scudo e bandiera, invece esprimono il peggio. L’epistocrazia di Estlung, cui Brennan si richiama, o la subordinazione del diritto di voto alla conoscenza a questo si richiama – la terza media ce l’abbiamo tutti.
Con prefazione di Sabino Cassese e un saggio introduttivo di Raffaele de Mucci.
Jason Brennan, Contro la democrazia, Luiss, pp. 333 € 24

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