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martedì 29 ottobre 2019

Imma corre col fiatone

“Imma Tataranni”, superpromozionata, fa domenica sera gli stessi ascolti che Montalbano, riproposto per l’ennesima volta, il lunedì, il giorno più lungo della settimana. Con belle immagini e una bravissima interprete, ma per qualche motivo “I.T. Sostituto Procuratore” a Matera non spopola. Per più di uno.
Il primo è la poca credibilità, nella proposta, nella confezione: da commedia-commedia, un giallo a tirar via. Complice la stessa inventrice del personaggio, Mariolina Venezia, che è parte cospicua della sceneggiatura. Dai veri e propri sketch comici a un tono di fondo semiserio. I vapori dell’attempata Sostituto per il carabiniere giovane, il materano a oltranza, dialetto incommestibile ai più, come a dire “non preoccupatevi, scherziamo”, e personaggi secondari, specie i cattivi, appena abbozzati, in una mezza scena, una scena al massimo.
Volevano fare Montalbano e hanno fatto don Matteo. Quello attorno a Terence Hill, questa attorno a Vanessa Scalera. Che esagera in bravura. Non esagera lei, l’attrice, è il personaggio che sconquassa l’esile sceneggiatura. Come mamma e come figlia, come moglie-amante, specie nei nudi, implacabili in ogni produzione Rai quest’anno, e anche in Procura, il pezzo forte dello sceneggiato, con i languori. Forse femministi – facciamo “lei” come “lui” – ma senza senno.
Lo sforzo produttivo c’è. E la promozione instancabile della Rai in tutte le reti, e il regista Amato, con immagini di per sé narrative, e dialoghi comunque rapidi, eccezionalmente virati sul comico (negli sceneggiati non si ride),  danno corpo al personaggio malgrado tutto, che ambisce a tornare tra noi per qualche anno. Ma valgono sempre la metà di Montalbano, e questo non è giusto.
Francesco Amato, Imma Tataranni – Sostituto Procuratore

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