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sabato 12 ottobre 2019

Niente difesa, la Germania non ama i militari

Merkel non ha mai risposto a Trump che presentava il conto della Nato, con gli arretrati. Si è mossa contro la minaccia dei dazi, anche se per ora solo con cenni da ammuìna, senza proposte precise. Ma mai un cenno allo scarso impegno finanziario della Germania per la difesa comune.
Non potrebbe. È un tema di cui non si parla, e forse tabù – un dei tanti che l’infomazione si autoinfligge. Ma la Germania è molto lontana, a sinistra e anche a destra, e nel suo intimo contraria, alle spese militari. Per timore più che per avarizia. A settanta e più anni dalla guerra persa, con vergogna, il ceto militare è sempre disprezzato in Germania, si riempiono i ranghi con difficoltà specie dei graduati, e le spese per la difesa sono contenute al minimo indispensabile.
I tre paesi dell’Asse hanno reagito in modo estremamente difforme alla sconfitta. Non se ne parla, ma è un fatto. L’Italia con l’armistizio e la Resistenza. In Giappone il premier Abe non ha ottenuto a fine luglio i due terzi dei deputati necessari per cambiare la Costituzione, sul punto in cui proibisce l’uso della forza militare fuori dell’arcipelago, ma di misura. E comunque con una larga maggioranza in un eventuale referendum sullo stesso punto, suppletivo al voto parlamentare. La Germania considera l’impegno militare, anche soltanto in funzione di difesa, inutile e dannoso – da mantenere giusto per gli impegni Nato.
I cancellieri del dopo riunificazione hanno cercato per la Germania più visibilità internazionale. Più per la Germania, e non per l’Europa. Un posto al Consiglio di sicurezza dell’Onu.  L’interfaccia della Russia postsovietica, in Ucraina e nella questione energetica. Una “rappresentanza europea” in automatico, in Turchia per i migranti, a Pechino per le tecnologie, e ora con Washington per i dazi. Ma evitando di proposito il tema militare, della forza.    
Un pacifismo, quello tedesco, doppiato dal calcolo:  si vive meglio senza spendere troppo per le armi. Già nella Repubblica di Bonn, nella guerra fredda, con i russi a Berlino, era forte la tendenza neutralista.
È questo il motivo per cui i progetti europei di difesa comune non hanno mai demarrato. È un dato di fatto, compatto, di cui non si manifestano incrinature. Con un rischio: che il militarismo non risorga in funzione sovversiva,  nazionalista.

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