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domenica 22 agosto 2021

La vittoria è del tribalismo

La sconfitta dell’Occidente in Afghanistan è piuttosto una sconfitta intellettuale, la vittoria è di una sorta di arma non armata, il tribalismo. Stati Uniti ed Europa hanno perduto le guerre del Millennio, in Afghanistan, in Iraq e in Libia perché si sono ingolfati nei paesi a più forte e irredimibile, per esperienza orma lunga e travagliata, componente tribale. Dove quindi è difficile, anzi impossibile a meno di regimi forti, quelli di Gheddafi e di Saddam Hussein, non la democrazia ma una qualche forma di governo. La vittoria dei Talebani non vuole infatti dire che l’Afghanistan avrà un governo – unitario, solido: il tribalismo è anarchico.
È stata un errore del Novecento, secolo a suo modo razionalistico, categoriale, la cancellazione del tribalismo come organizzazione sociale e politica. Che invece è forte e ancora prospera, dominante, nell’Arco della Crisi, compresa la penisola arabica, i regni, gli sceiccati, come in Libia, in parte in Algeria, e in Marocco (il Marocco, p.es., si regge sula dinastia alawide), e naturalmente nell’Africa sub-sahariana.
Ma, poi, anche in Italia la Lega è stata un fenomeno variegato tenuto insieme dal tribalismo – lo è tuttora nel sentiment, se non nel programma politico.
Il fatto è noto e evidente, solo che è stato cancellato, per una sorta di dover essere dell’organizzazione sociale, Sul finire dell’Ottocento, nel 1897, Winston Churchill così fotografava la situazione, embedded come soldato-giornalista nel 1897 a 23 anni nella Malakand Field Force, il corpo di spedizione britannico contri i ribelli pathan – oggi detti pashtun  - della Frontiera kiplinghiana di Nord-Ovest, la frontiera col Pakistan. Ci rimase per poche settimane ma capì molto. Scrisse molte corrispondenze, che l’anno dopo riunì sotto il titolo “The Story of the Malakand Field Force”, il suo primo libro – dell’esperienza afghana parla anche nelll’autobiografia, “My early Life”: “Le tribù pathan sono sempre impegnate in guerre, private o pubbliche. Ogni uomo è un guerriero, un politico e un teologo. Ogni grande casa è una vera fortezza feudale. … Ogni villaggio ha il suo apparato difensivo. Ogni famiglia coltiva la propria vendetta, ogni clan la propria faida”. E anche: “Tribù contro tribù. La mano di ognuno è contro l’altro, e tutte sono contro lo straniero”. C’erano già i Talib, oggi Talebani, che Churchill descrive come opportunisti, studenti o questuanti che “vivono gratis a spese della gente”.
E in Afghanistan non ci sono solo i pashtun. Il paese è composto da almeno cinque etnie diverse e in varia misura ostili: pashtun, tagiki, hazara, uzbeki e turkmeni.Ognuna divisa in tribù. Solo tra i pashtun sono stati identificate-classificate sessanta tribù. A loro volta suddivise in sottotribù – ne sono classificate quattrocento. La struttura politica si limita, al più, al clan, un gruppo di famiglie in qualche modo imparentate.

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