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martedì 24 agosto 2021

Favole nel Novecento

Apologhi. Lievi, di una visita, di un incontro casuale, di racconti tramandati, non veridici e tuttavia reali, luoghi, atmosfere, personaggi simpatetici della letteratura, Mörike, Weiblinger, Hölderlin. L’uomo dai molti libri un giorno scopre la vita: una ragazzina. Il figlio e fratello abbandonato è un uomo buono, e si guadagna poteri taumaturgici sulle persone. La cronaca di Mörike e Waiblinger che portano a passeggio H lderlin è la sola circostanziata, ed è anche interessante.
Una scelta del “Fabulierbuch” di Hesse, un tentativo di riproposta dei fabliaux medievali, da Hesse mediati attraverso il “Tesoretto”, interrotto dallo scrittore allo scoppio della guerra, della Grande Guerra, che ne annientava le fantasie di un mondo buono. La piccola raccolta si legge per la curiosità, per la persistenza di un pubblico di lettori di Hesse, della sua narrazione semplice, perfino banale, nel solforoso Novecento.
La vecchia prefazione di Giorgio Cusatelli inquadra il “Fabulierbuch” e ogni singolo racconto –con robusta acribia a distanza di trentacinque anni dalla prima edizione. 
Hermann Hesse,
L’uomo con molti libri, Studio Tesi, pp. 123 € 12,50

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