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venerdì 27 agosto 2021

Ecobusiness

Paolo Mariano vanta su vai elettrico.it le 20 auto elettriche che ha guidato. Di tutte entusiasta. Perfino della Audi A2, la vetturetta stretta e scomoda buona per il museo degli aborti: “Negli anni ha visto tre upgrade di batteria, raddoppiando la proprio autonomia iniziale” – cioè, non aveva autonomia. Senza contare che, “molto suscettibile al vento laterale”, in autostrada “può diventare ingovernabile”.
Più entusiasta con Vw E-Golf: 100 mila km. “con un’autonomia ancora molto interessante” – non sufficiente, interessante. Un solo problema: il rapidgate su autostrada in estate – “la batteria non è climatizzata e si scalda facilmente sui viaggi autostradali con temperature superiori ai 30 gradi”. Cioè: la batteria ricarica poco e male.
Problemi di vario tipo anche con le Tesla. Ma l’entusiasmo non deflette.
Il programma accelerato della Ue di passaggio alla mobilità elettrica deve prima superare un ostacolo: la Cina, che ha il monopolio della produzione di magneti permanenti, e controlla il mercato delle terre rare, non è più soggetto di mercato affidabile, lo dimostra il blocco delle forniture di microchip, che ha colpito molta industria meccanica. Il reshoring di queste attività (rilocalizzazione) è necessario e preliminare. Richiede forti investimenti. E si scontra con le posizioni dominanti che la Cina ha acquisito in Africa e in Asia nella prospezione e produzione di terre rare.

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