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martedì 10 novembre 2009

Lo spirito libero dell'on. Sciascia

Libro singolarmente scorretto (oltre agli errori di stampa, c’è un duca di Calastra che invece è di Camastra, un ammiraglio Casari che sarà Casardi, un generale Delfino comandante generale della Guardia di Finanza che forse è Giudice, etc.), è tuttavia un buon omaggio a Sciascia, di cui raccoglie gli interventi parlamentari. Sciascia fu deputato radicale dal 1979 al 1983, e firmò diciannove interventi, interrogazioni e interpellanze, di cui undici di suo pugno, che il libro restituisce, insieme con la relazione di minoranza alla Commissione d’inchiesta sul caso Moro. Fu probabilmente l’unico spirito libero fra i letterati italiani del secondo Novecento – con Arbasino e pochi altri. Fu sempre inquieto, e fu intelligente.
Camilleri lo ricorda con opportune sottolineature – anche se avrebbe fatto meglio a dire chi volle Sciascia “spinto fuori” del “Corriere della sera”, un narratore non può indulgere all’omertà.. Sciascia la politica confonde con l’etica. Ma ci azzecca, forse per naso, forse per intuito, più degli scienziati politici - posto che in Italia ce ne siano, quelli che vanno alla televisione fanno paura. “Tutto ciò che in questo paese è ingovernabile, eversione e criminalità principalmente incluse, risiede appunto nel modo di governare”: interveniva breve alla Camera, e chiaro. Del governo Cossiga nel 1979 si meraviglia che una legislatura incipiente e difficile venga affidata a un uomo che si è dimesso da ministro dell’Interno senza dirne il motivo, e opina giustamente che il governo gli viene affidato dalla Dc e dal Pci per lo stesso ignoto motivo: coprire la verità sul caso Moro.
Il breve capitolo Sindona, che càpita al centro del libro, è anche al centro, significativo, della storia degli anni bui 1970. Sindona è un assassino e un mafioso, per il quale verrà predisposto il caffé avvelenato in carcere. Non prima però che l’idolo di Berlinguer Andreotti abbia “decapitato” la Banca d’Italia che lo inquisiva, il governatore Baffi e il direttore generale Sarcinelli, che inquisiva il falso banchiere Sindona - peccato che Sciascia si sia perso Sarcinelli, scarcerato, scodinzolante al seguito di Andreotti, poiché così voleva il Pci.
Andrea Camilleri, Un onorevole siciliano, Bompiani, pp.194, €12

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