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lunedì 9 novembre 2009

Cento milioni di Moratti all'Inter, presi dove?

Non ci sono solo le banche tra i punti neri del bilancio dell’Inter, segno di una gestione caratteristica (calcistica) incapace. Un vero buco nero sono i finanziamenti a fondo perduto che il proprietario Moratti profonde nelle casse della squadra a titolo di aumento di capitale. Sono cento milioni solo negli ultimi mesi. Il consiglio d’amministrazione del 26 ottobre parla chiaro: dopo il 30 giugno la proprietà ha iniettato 32 milioni di nuovi capitali, e altri settanta s’impegna a versare entro dodici mesi. Dove e come Moratti prende tanti soldi da buttare, è la sola parola giusta, nell’Inter? Cioè, può anche essere che Moratti sia uno a cui piace buttare i soldi dalla finestra, ma da dove li prende, in tanta quantità? Tanto da non innervosire i congiunti, la moglie, i figli, i fratelli?
Nei due bilanci precedenti Moratti aveva regalato altri duecento milioni. Per trecento milioni, che poi sono gli ultimi ma non i soli, si interdice qualsiasi capo di famiglia. Per quanto mecenatesca possa essere la famiglia, o la città.
Dubbi erano stati sollevati sul collocamento in Borsa della Saras, la società da cui Moratti attinge i capitali, tre anni fa. Di cui la Procura di Milano si è dovuta fare eco. Ma senza sollecitudine, conoscendo la proverbiale onestà dei Moratti. Nessuna indagine naturalmente è stata fatta dalla giustizia sportiva, che come si sa è al di sopra delle parti, e comunque non s’impiccia di problemi “contabili”, roba da ragionieri. Niente naturalmente neppure dal fisco, i milanesi si sa che pagano fedelmente le tasse.
Una vera Agenzia delle Entrate, poniamo in America l’Irs, vorrebbe vederci chiaro in perdite che ogni paio d’anni assommano a centinaia di milioni. La gestione caratteristica può essere sbagliata, ma non ripetutamente, cioè sistematicamente. Non ci sarà costituzione di fondi neri all’estero in tutti questi acquisti-cessioni avventurosi e sempre milionari? si chiederebbe l’Agenzia delle Entrate americane. Sbagliando, perché i Moratti sono milanesi e Milano non porta i soldi all’estero. Ma giusto per fugare i dubbi, anche “caratteristici”, e sanzionare la dignità della città. Perché con i fondi neri in libero uso, purtroppo, ogni infamia è poi permessa: i soldi non sono più rintracciabili.

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